Sostenibilità ambientale in agricoltura: l’Ordine degli Agronomi e dei Forestali di Salerno chiede più formazione e collaborazione con la Regione.

Formazione degli agronomi e degli agricoltori e collaborazione stretta con la Regione Campania. E’ quanto chiede l’Ordine degli Agronomi e Forestali della provincia di Salerno, con il neo Presidente Beniamino Curcio, nelle osservazioni al Pan, il Piano di Azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, inviate, tramite il Consiglio nazionale, al Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, che le dovrà recepire entro il 31 dicembre. La linea dell’Ordine prevede un maggiore inserimento della figura dell’esperto agronomo o forestale nella scelta e nell’utilizzo di agrofarmaci, attraverso la continua formazione sui prodotti e l’attenzione alle normative regionali che di volta in volta vengono prodotte in materia.“I prodotti fitosanitari – precisa il referente del Consiglio per la difesa delle piante Marco Valerio Del Grosso – sono tutti quei prodotti, di sintesi o naturali, che vengono utilizzati per combattere le principali avversità delle piante, fitopatie, parassiti e fitofagi animali, piante infestanti. La direttiva 2009/128/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, recepita con il decreto legislativo 14 agosto 2012, n. 150, assegna agli Stati Membri il compito di garantire l’implementazione di politiche e azioni volte alla riduzione dei rischi e degli impatti sulla salute umana, sull’ambiente e sulla biodiversità, derivanti dall’impiego di prodotti fitosanitari. Tali politiche devono assicurare lo sviluppo e la promozione di metodi di produzione agricola per i quali il ricorso a molecole di sintesi è limitato al minimo indispensabile”. In applicazione dell’art. 6 del predetto decreto legislativo è stata predisposta una prima bozza del Piano di Azione Nazionale (PAN) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari.  Il Piano nasce da un articolato percorso e si caratterizza per obiettivi di lungo periodo. Esso si prefigge di guidare, garantire e monitorare un processo di cambiamento delle pratiche di utilizzo dei prodotti fitosanitari verso forme caratterizzate da maggiore compatibilità ambientale e sostenibilità. Il Piano prevede soluzioni migliorative per ridurre l’impatto dei prodotti fitosanitari anche in aree extra agricole frequentate dalla popolazione, quali le aree urbane, le strade, le ferrovie i giardini, le scuole.

 

Al fine di ridurre i rischi associati all’impiego dei prodotti fitosanitari, il Piano, fa sapere Del Grosso, individua diverse azioni tra le quali:

–            assicurare una capillare e sistematica azione di formazione degli operatori agricoli, consulenti e distributori sui rischi connessi all’impiego dei prodotti fitosanitari e sui principi di lotta integrata e biologica;

–            garantire un’informazione accurata della popolazione circa i potenziali rischi associati all’impiego dei prodotti fitosanitari;

–            prevedere la difesa integrata delle colture agrarie, al fine di salvaguardare un alto livello di biodiversità e  la protezione dei nemici naturali, privilegiando le opportune tecniche agronomiche;

–            individuare indicatori utili alla misura dell’efficacia delle azioni poste in essere con il Piano e favorire un’ampia divulgazione dei risultati del relativo monitoraggio.

L’attuazione del Piano richiede la partecipazione di tutte le parti interessate, dai produttori di prodotti fitosanitari agli operatori agricoli, dai servizi di assistenza tecnica alle Autorità preposte alle politiche d’indirizzo e supporto.Detto documento, è stato realizzato in bozza e sulla base di tale bozza è iniziata una fase di consultazione da fine novembre che terminerà il 31 dicembre 2012. Durante tale periodo tutti i portatori di interesse potranno esprimere le proprie osservazioni ed i propri suggerimenti di modifica al documento.
L’Ordine degli Agronomi e Forestali della Provincia di Salerno, dopo aver consultato gli iscritti e come portatore d’interesse, ha presentato nei giorni scorsi le sue proposte di modifiche al PAN al Ministero dell’Agricoltura concentrando tali richieste sull’aspetto formativo dei consulenti agronomi e degli agricoltori e sulla più stretta collaborazione tra Regione e consulenti per lo scambio di info in tempo reale dal campo.

 

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