Contratti di rete: la Campania decima in Italia per aziende aderenti. Salerno 21ma nella graduatoria delle province

ANTONIO LOMBARDI PRESIDENTE ANCE SALERNO
ANTONIO LOMBARDI PRESIDENTE ANCE SALERNO

La Campania si colloca al decimo posto nella graduatoria delle regioni per numero di soggetti aderenti ai contratti di rete. Tra le regioni Obiettivo Convergenza è preceduta soltanto dalla Puglia (292). Il primato nazionale spetta alla Lombardia (1.579) seguita da Emilia Romagna (937), Toscana (665) e Abruzzo (519).  Salerno guida la graduatoria tra le province campane – sempre per numero di soggetti presenti nei contratti di rete – collocandosi al 21° posto della graduatoria nazionale. Dietro Salerno: Napoli (28° posto); Caserta (68° posto); Avellino (88° posto); Benevento (99°).  I dati emergono dall’elaborazione del Centro Studi Ance Salerno e si basa sul rapporto periodico “I contratti di rete – Rassegna dei principali risultati quantitativi” di Unioncamere/Infocamere aggiornato al 1° dicembre 2013. Se si prende in considerazione, invece, il numero di contratti, è Napoli a guidare la graduatoria campana (39) seguita da Salerno (21), Caserta (15), Avellino (5) e Benevento (3). Da un punto di vista di incidenza percentuale la Campania “pesa” per il 3% sul totale complessivo nazionale (6.385) del numero di soggetti aderenti. Se invece si considera il numero di contratti la Campania “vale” il 4,8% del totale nazionale (1.298). «E’ un segnale importante che va nella direzione giusta: – commenta il presidente di ANCE Salerno, Antonio Lombardi – più aggregazione di imprese, più capacità competitiva dei territori. E’ un segnale molto significativo, che conferma la dinamicità del tessuto imprenditoriale campano. La realizzazione di percorsi di crescita condivisa da parte di più aziende è una delle opzioni principali per accrescere le potenzialità competitive sia sul mercato interno, che su quello estero. Il contratto di rete, anche grazie all’attenzione che la Regione Campania sta dedicando a questo strumento così rilevante, consente di accelerare i processi aggregativi e di instaurare collaborazioni organizzate di medio periodo, tutelando l’autonomia produttiva e le singole identità aziendali, consentendo, inoltre, l’accesso ad incentivi ed agevolazioni fiscali».

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