Codacons Vallo di Diano, allarme Aethina Tumida: apicoltura in pericolo

Un nuovo parassita minaccia l’apicultura: si chiama Aethina tumida (il coleottero parassita dell’alveare) ed è in grado di determinare notevoli danni che vanno dal consumo delle scorte di polline e miele, fino ad arrivare alla distruzione dell’intera covata.

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A darne notizia il Codacons Vallo di Diano, con un comunicato a firma del responsabile settore agricoltura Salvatore Gasparro: lo scorso 7 novembre il primo caso di Aethina tumida  sul territorio nazionale è stato confermato dal Centro di referenza nazionale per l’apicoltura dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie. Atethina tumida è in grado di volare per diversi km, infestando aree di grandi proporzioni, e quindi molto grandi sono i rischi connessi alla diffusione di questo coleottero sul territorio nazionale.

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Un allarme che riguarda anche la provincia salernitana: i Dipartimenti di Prevenzione Veterinaria sono in allerta, e sono state disposte severe misure di controllo e prevenzione: in primis  la ricerca e il controllo a destino degli apiari che hanno effettuato attività di nomadismo durante il periodo primaverile-estivo in Regione Calabria. Poi il sequestro di miele, favi e qualsiasi altro materiale veicolo di contagio, in caso di rilevamento di adulti o stadi larvali negli alveari. Infine la distruzione degli apiari infestati, ed il contestuale trattamento del terreno circostante con sostanze anti larvali dopo aratura a 20 cm. E’ obbligatorio per gli apicoltori  dare tempestiva segnalazione ai Dipartimenti di Prevenzione Veterinaria delle ASL di zona di eventuali sospetti, direttamente o per tramite dell’Associazione, per consentire i successivi accertamenti.

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L’invito mosso agli apicoltori del Vallo di Diano da parte del dott. Salvatore Gasparro, responsabile del settore agricoltura del Codacons, è quello di monitorare costantemente e con la massima attenzione i propri apiari, perché solo una individuazione rapida della presenza del parassita negli apiari e la sua eliminazione con le modalità dettate dal Ministero della Salute, contribuisce a velocizzare il piano di eradicazione ed è un atto di responsabilità nei confronti del patrimonio apistico. “Inoltre, qualora si desideri acquistare degli sciami, delle api regine o altro materiale soggetto a contaminazione –sottolinea Gasparro-  è fondamentale controllarne la provenienza e la relativa certificazione”.

Le caratteristiche del coleottero:

Adulti e larve di Aethina. tumida si trovano negli alveari e nel materiale apistico immagazzinato nei quali si nutrono di miele e polline. L’adulto è un coleottero piuttosto largo, schiacciato dorso-ventralmente, lungo 5-7 mm e di colore da bruno scuro a quasi nero. Si muovono rapidamente sui favi, rifuggono la luce e risulta difficile catturarli. Gli adulti volano e possono compiere spostamenti di 10-12 km. Le larve sono allungate, biancastre, presentano file di piccole spine filiformi lungo il dorso e sono provviste di tre paia di prozampe in prossimità dell’estremità craniale. A un esame superficiale possono essere confuse con le larve della tarma della cera. Le larve fuoriescono dall’alveare e cadono nel terreno circostante dove si interrano e completano il ciclo vitale  che è di 27-80 giorni (da uovo ad adulto) in funzione delle condizioni climatiche e sono possibili fino a cinque generazioni per anno.

Il controllo chimico dell’infestazione da Aethina. tumida si è dimostrato possibile mediante l’utilizzo di strisce a base di cumafos al 10% (600 mg). Mentre il trattamento del terreno circostante l’alveare con permetrina si è rivelato efficace nei confronti delle pupe.

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