“Senza stipendi da mesi”: la disperazione delle operatrici di una Cooperativa del Vallo di Diano

“Siamo un gruppo di  operatrici della cooperativa sociale  ‘Mai più Soli’. Chi da 20 mesi, chi da 13, noi  operatrici prestiamo il nostro lavoro a titolo puramente gratuito e supportate economicamente dai nostri familiari. Il responsabile della nostra cooperativa non ci dà risposte soddisfacenti e noi non riusciamo ad arrivare a fine mese”. E’ questo il disperato appello da parte di diverse operatrici della cooperative che non ricevono lo stipendio da tempo e chiedono di essere supportate e aiutate. In molte (così come alcuni fornitori) si sono rivolte agli avvocati per avere quanto spetta. La cooperativa con sede a Sant’Arsenio si è aggiudicata della gara di appalto indetta dal Comune di Sala Consilina-Piano Sociale di Zona S4 per lo svolgimento del servizio di assistenza domiciliare anziani e disabili per i Comuni di Buonabitacolo, Sanza e Montesano sulla Marcellana. “Più volte abbiamo contattato o almeno tentato di farlo, il responsabile senza risposta. Abbiamo sentito Antonio Florio, dirigente del Piano sociale di Zona che ci promette continuamente di risolvere la situazione, ma sono  ormai passati ormai più di 12 mesi .Siamo ormai abbandonate a noi stesse,  non sappiamo più a chi rivolgerci. Questa lettera  vuole essere l’ultima spiaggia, siamo davvero disperate. Non ci sentiamo rappresentate né tanto meno tutelate”. Anche il sindaco di Buonabitacolo, Elia Rinaldi, nei giorni scorsi, ha inviato una lettera al Piano sociale di zona e agli enti interessati sottolineando “la necessità e l’urgenza della riunione di concertazione, al fine di risolvere il problema dei lavoratori impegnati nei servizi gestiti dall’Ufficio di Piano”.  “E’ un problema generale – afferma Antonio Florio responsabile del piano sociale di Zona -. Dalla Regione noi avanziamo circa 4 milioni di euro dal 2011. E questo, naturalmente, ricade a pioggia sulle cooperative e poi sugli operatori. Stiamo riuscendo ad andare avanti grazie alla politica della formica ma naturalmente con enormi difficoltà. Per quanto riguarda la cooperativa in questione probabilmente il problema nasce dal fatto che è stata fatta una distinzione da operatore a operatore e non tutti hanno gli stessi arretrati. Ma ripeto si tratta di una questione generale e capisco l’esasperazione delle operatrici”.

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