Petrolio nel Vallo di Diano, il Gruppo Positivo SI Cambia a Pittella: “Hai proprio toppato!”

Continua la pioggia di reazioni alle dichiarazioni del Governatore lucano Marcello Pittella su Petrolio e Vallo di Diano. Dopo il duro intervento del Comitato No Petrolio nel Vallo di Diano, ecco il comunicato altrettanto duro nei confronti del Presidente della Regione Basilicata del Gruppo Positivo SI Cambia di Sala Consilina, a firma del portavoce Nicola Memoli:

Il Gruppo Positivo Si Cambia, risponde al Governatore Pittella ricordandogli che il Vallo ha già dato tanto. Ha dato tanto in termini di battaglie contro le estrazioni petrolifere selvagge, ha dato tanto a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. Crediamo che il Presidente di una Regione come la Basilicata non possa tentare di distogliere l’attenzione dalle mille domande e criticità venute fuori dalla trasmissione “Presa Diretta” di Domenica 22 Febbraio.

Riteniamo necessario sottolineare che la Regione Campania è una delle poche Regioni ad aver impugnato proprio l’articolo 38 dello Sblocca Italia, grazie soprattutto alle sollecitazioni dei Comitati No al petrolio campani e del Coordinamento Nazionale No Triv, oltre che all’impegno di tanti amministratori, in prima linea quelli proprio del Vallo di Diano.

Ribadiamo il nostro NO alle trivelle e non consentiamo a nessuno di intervenire sulle scelte politiche di territori vicini ma appartenenti ad altre Regioni. L’affermazione del Presidente Pittella sembra un maldestro tentativo per distrarre l’attenzione dei cittadini lucani, cui pare voglia far passare il messaggio che: abbiamo dato noi, ora diano gli altri. Innanzitutto, il raddoppio della produzione di idrocarburi in Basilicata partirà indipendentemente da quello che accadrà nel Vallo di Diano e questo i Lucani lo devono all’attuale Governo Regionale e a quello precedente, del quale Pittella rappresenta la continuità. Poi, da Presidente di Regione sa bene che le sue competenze restano in ambito della sua regione e che il Presidente Pittella può essere il gradito in Campania e nel Vallo, ma non può certo venire a svolgere ruoli che non gli competono.

Inoltre sottolineiamo che l’era dei sacrifici umani è passata da qualche secolo. Se ritiene, dopo aver sacrificato per anni la bellissima terra di Basilicata, di poter liberamente scambiare l’oggetto del sacrificio, utilizzando la nostra terra, ha proprio toppato: i Lucani ci hanno avvertito, i Lucani ci hanno raccontato perché non dobbiamo far entrare le trivelle nel nostro territorio. Non sono i Lucani a chiedere a noi un sacrificio.

Infine una riflessione: tre anni fa, l’ex presidente della Basilicata De Filippo, nell’Aprile del 2012, in un incontro presso la Fondazione Mida, definì il popolo lucano molto più mite di quello Valdianese, definendo noi Valdianesi come “barbari oppositori”; dopo tre anni il nuovo Presidente della Basilicata si pone nuovamente ed infelicemente allo stesso modo del suo predecessore gli occhi sulla nostra terra. Ci chiediamo: ma com’è che il Vallo sta sempre nei vostri pensieri? Eppure tra il Centro Oli più grande d’Europa, Fenice, Tecnoparco, l’ITREC di Rotondella e i circa 50 pozzi attivi che ridisegnano i confini della Regione Basilicata, i presidenti di tale Regione non dovrebbero proprio avere il tempo (o come si dice da noi “la faccia”) di guardare fuori regione”.

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