Sanità, su FB la cronaca di una “giornata di ordinaria follia” all’Ospedale di Polla

La descrizione di quella che doveva essere una semplice giornata dedicata alla salute e alle visite mediche, regolarmente prenotate per la madre presso l’Ospedale di Polla, e che invece si trasforma per Angela, una ragazza residente nel Vallo di Diano, in una estenuante e per certi versi improduttiva maratona, segnata anche dalle cattive maniere di alcuni rappresentanti del personale del Luigi Curto. La ragazza descrive attimo per attimo su Facebook la sua incredulità e il suo disappunto per quanto le sta accadendo.

ospedale polla rid

Si parla tanto di sanità locale –scrive Angela- e di chiusura di ospedali, e di cercato mantenimento di altri… vi racconto quello che mi capita questa mattina all’Ospedale di Polla: prenoto per mia madre una visita neurologica e una radiografia al torace… mi viene dato appuntamento per oggi. Ore 8:00 visita neurologica… ore 10:45 radiografia… sono le undici e ancora devono cominciare a fare le visite. A questo punto mi dirigono in radiologia per poter fare almeno quell’esame, ma mi ritrovo una infermiera scorbutica e poco gentile, che non ha voglia di dare informazioni e non sa dire neppure quando sarà il nostro turno”. L’odissea di Angela ed anche il suo racconto continuano: “A questo punto decido di ritornare in neurologia… almeno vediamo di fare la visita! In un corridoio abbandonato vedo un signore anziano su una sedia a rotelle che cerca aiuto… lo hanno abbandonato li… lui dice che è stato un infermiere… Forse non si è ben con sapevoli del lavoro da loro svolto… si gioca con la vita delle persone… In questo lavoro gentilezza e cortesia sono essenziali verso un malato!!!!!!”. Ma la giornata di ordinaria follia sanitaria e la sua denuncia proseguono. “In Neurologia non abbiamo fatto nulla… dicono che non se ne occupano loro delle visite neurologiche e ci hanno mandate via… ora siamo di nuovo al reparto Radiografie. Ho chiesto e c’è gente che aspetta dalle otto e mezza di stamattina… un signore ha chiesto gli esiti di un esame e non li trovavano! E la cara infermiera qua è di uno scorbutico impressionante… mi sono già lamentata con un medico, che “giustamente” l’ha difesa… ma come -gli ho detto- se hanno i pesciolini storti per i fatti loro di certo non possono prendersela con noi”.

Dall’esperienza vissuta presso l’Ospedale Pollese, Angela trae inevitabilmente le sue conclusioni: “Poi ci si chiede come mai in tanti optino per l’Ospedale di Lagonegro: lì gentilezza e cortesia sono le prime ad accoglierti. I malati vengono tenuti sotto osservazione, e non esiste che un infermiere o un medico si faccia prendere da manie di superiorità. E guai se qualcuno, persino in accettazione, si rivolge male ad una persona: vengono subito richiamati dai superiori”.

Ed ecco come è finita la giornata di Angela e di sua madre: “Alle 12:17, dopo varie mie lamentele, finalmente ci hanno chiamate… entrando un radiologo… premetto gentilissimo… litigava con dei colleghi che non facevano nulla. La radiografia è durata 37 secondi: mezza giornata per cosa?”.

4 risposte

  1. roberto ha detto:

    Premetto che questa signora ha ragione.Ma non basta solo una testimonianza singolarmente ,soggettiva e personale per giudicare l’ intero plesso ospedaliero el’ operato dei vari operatori dei vari reparti.A me risulta che tutto ciò capita anche negli altri ospedali sia del salernitano e potentino.La verità e lo sbaglio che non ci sono controlli e direttive displinare che partono dai vertici alti, che non sanno minimamente cosa succede nelle interminabili attesse delle varie visite e prenotazioni pubbliche.

  2. Angela ha detto:

    Roberto sono d’accordo con lei..infatti io non ho insinuato che solo all ospedale di Polla accadono episodi del genere…io ho voluto far partecipe tutti di quello che mi stava capitando..e x quanto riguarda Lagonegro…( beh…mi creda..purtroppo conosco molto bene vari ospedali)…Li le cose son diverse!!!! Ora certo è soggettivo…bene ed io pubblico e denuncio il “”” mio”””” soggettivo!!!!

  3. Acioffi ha detto:

    Le cose belle della vita sono tante, sicuramente la più bella di tutte è la “libertà di parola” e ancor più il “dialogo”. Rispondo, quindi, alla lettera della signora Angela per non farla sentire sola in un monologo sterile che può intristire e scoraggiare lei e chi legge questa critica alla nostra attività al servizio della collettività. Premetto che sono profondamente dispiaciuta per la sua “presunta” disavventura presso l’ospedale di Polla, il nostro ospedale. Mi sento, però, in dovere di fare alcune precisazioni relative alle prestazioni che sono state offerte alla mamma della signora presso il servizio di radiologia di Polla. La disponibilità di un servizio ad erogare una prestazione non viene decisa solo in base all’orario di prenotazione ma soprattutto in base al flusso di utenti (Pronto Soccorso, Reparti, Pazienti esterni) e quindi in base alla possibilità di eseguire materialmente quell’esame in rapporto a tanti esami che sono in attesa. Questo è un principio di rispetto generale verso tutti i pazienti!!! Mediamente ogni mattina transitano presso il servizio di radiologia di Polla 70 pazienti (molti con richieste di prestazioni multiple, ad esempio TC cranio, collo, torace, addome e pelvi), smistati tra le varie diagnostiche da un’infermiera che talvolta può anche manifestare apertamente il disagio di un grande carico di lavoro, di responsabilità e stress e che, pertanto, non va accusata ma compresa. Se i nostri tempi di attesa sono lunghi non è certo perché siamo lenti. Ricordo a chi non è correttamente informato che presso il nostro servizio di radiologia attualmente giungono pazienti da tutta la provincia di Salerno , dalla Basilicata e dalla Calabria del Nord perché abbiamo tempi di attesa molto brevi per i pazienti esterni, rispetto a tanti altri servizi di Radiologia. Ricordo che siamo gli unici ad eseguire per gli utenti esterni gli esami contrastografici tradizionali sul digerente e sull’apparato urinario, altrove non si fanno più perché il tempo medio di occupazione del medico, del tecnico e dell’infermiere è troppo lungo, quindi “non conviene”. Ricordo che siamo gli unici ad avere un ambulatorio di ecografia pediatrica e che “perdiamo un po’ di tempo” ad aspettare poppate e cambi di pannolini. Ricordo che sempre più spesso ci vengono inviati pazienti da medici di tanti ospedali limitrofi e tante Università a fare “ottimi esami angio-TC o studi TC di follow-up di pazienti oncologici” perché ancora ci prendiamo il giusto tempo per il post-processing degli esami o il confronto tra falde di esami ormai incalcolabili. Questi nostri tempi lunghi sono a favore dei pazienti e non possiamo ridurli; il nostro tempo non è rappresentato dai 37 secondi che sono stati sufficienti a “scattare” la pellicola radiografica per l’ RX TORACE della mamma di Angela. E poi, aspettiamo il nostro turno dal parrucchiere, un po’ di pazienza anche in ospedale!!!
    Angela conosce la sua storia, noi quella dei 70 pazienti che quella mattina sono transitati nel nostro Servizio. So bene che chi aspetta il proprio turno in una sala d’attesa queste cose non le conosce, perciò sono veramente felice che Angela mi ha dato l’opportunità di spiegare alla collettività che serviamo come serviamo. Se il nostro neo è quello di non saper dirigere il gran traffico di tante persone che a noi si affidano ce ne scusiamo e ci impegniamo a migliorarci, ma anche gli utenti riscoprano il valore del rispetto. Mi auguro che i cittadini comincino a capire il valore di ciò che hanno, affinché questo a breve non diventi solo un ricordo.
    Io credo che il discorso sulla sanità sia molto più complesso di questi pettegolezzi di vicolo che stiamo facendo, credo che si inscriva in una crisi molto profonda di identità sociale che noi tutti stiamo vivendo e sulla quale dovremmo tornare a discutere per poter essere protagonisti della nostra vita.
    Comunque, non è con la guerra che si costruisce ma con il senso civico, il dialogo e il pensiero positivo.
    Dottoressa Annamaria Cioffi

    • PIETRO GRECO ha detto:

      “Ordinaria follia”gia’ di per sé ‘e un titolo mortificante per tanti di noi che si prodigano da sempre per una sanita’ umana,professionale,vicina ai cittadini:non certo quotidianamente siamo folli!Ma voglio precisare che le cose per quanto riguarda il reparto di Neurologia non sono andate come descritte:la signora in questione doveva effettuare la visita neurologica alle ore 9.48 non alle ore 8.00(l’ultima della lista di prenotazione da parte del CUP);la visita ‘e sta effettuata regolarmente in Neurologia come da referto .Scortesia nel reparto che dirigo non credo che sia stata fatta,ne’ visti anziani abbandonati.Io condanno sempre le scortesie e la poca umanita’ ma ho voluto ricordare alla signora in questione che per quanto riguarda la NEUROLOGIA questi sono i fatti documentati non parole.Verfichiamo prima i fatti.
      Pietro Greco

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *