Alberi pericolosi, ordinanza del sindaco di Sant’Arsenio per l’abbattimento di 39 alberi

Sono stati diversi i casi negli ultimi mesi di danni provocati dal maltempo e dalla caduta di alberi, in particolar modo della specie comunemente conosciuta come “pino marittimo” che hanno provocato danni ad abitazioni e disagi alla circolazione. Non ultimo il caso di due cittadini che ad Ardea in Provincia di  Roma sono stati travolti e uccisi proprio da un pino marittimo mentre all’alba si recavano a lavoro. Purtroppo la soluzione da più parti optata è l’abbattimento. Inevitabile in alcune situazioni per diverse amministrazioni del territorio, evitabile invece per le associazioni ambientaliste o comunque prevedibili con gli opportuni interventi preventivi. Tra i paesi  del Vallo di Diano in cui l’abbattimento di alberi ha creato più polemiche nei mesi passati, oltre a Sala Consilina, c’è anche Sant’Arsenio che nel suo territorio comunale conta numerose specie di “pinus pinaster” . Particolarmente pericolosa per l’incolumità pubblica è l’alberatura posta tra le vie Mons. Antonio Sacco e Via Secchio  lunga SR 426 come accertato dal responsabile dell’UTC e dal Comandante della Polizia Municipale Landolfi.   Per questo motivo il sindaco di Sant’Arsenio, Antonio Coiro, ha emanato un’ordinanza di “immediato abbattimento delle 39 piante in questione”.   “Diversi tronchi fin dalla base hanno raggiunto un’inclinazione tale da poter arrecare danni a cose e persone, si legge sull’ordinanza del Comune di Sant’Arsenio, e l’ingrossamento dell’apparato radicale in superficie, può provocare un evidente dissesto del piano di campagna”. La caduta dei rami e delle pigne dagli alberi su alcuni veicoli in transito, inoltre, ha comportato, tra l’altro, anche un danno erariale all’Ente, che ha dovuto provvedere al pagamento dei danni provocati”.

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Una risposta

  1. Roberto De Luca ha detto:

    Mi rivolgo in modo urgente alla stampa, perché urgentemente investa l’amministrazione comunale della questione. Esiste una relazione tecnica a firma di un dottore agronomo forestale iscritto all’albo che certifica la pericolosità di 39 piante? Ecco, prima di effettuare questa ennesima “impresa” l’amministrazione risponda d’urgenza a questa domanda. Altrimenti, all’indomani dell’impresa, non ci si lamenti dei soliti”ambientalisti”.

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