Omicidio Di Gloria. Maxi sconto di pena per Petrillo: il 28 aprile il ricorso verrà discusso in Cassazione

E’ stata fissata per il  28 aprile la discussione sul ricorso in Cassazione in merito all’omicidio Di Gloria e allo sconto di pena per Giuseppe Petrillo. La Prima sezione penale della Corte di Cassazione si riunirà per discutere del ricorso presentato dall’avvocato della famiglia di Nicola di Gloria, ucciso nelle montagne di Polla nel 2010. Giuseppe Petrillo, 35 anni, era stato condannato a 23 anni in primo grado, pena poi ridotta a 6 in secondo grado con conseguente scarcerazione. Uno sconto dovuto per aver riconosciuto a Petrillo un  un vizio parziale di mente, per il rito abbreviato scelto dalla difesa (avvocato Teresa Sorrentino) e per le varie attenuanti generiche. “Siamo sgomenti, questa sentenza praticamente dice che c’è un omicida in circolazione”,  disse dopo lo sconto di pena  l’avvocato della famiglia Di Gloria, Sebastiano Tanzola. Nelle motivazioni del secondo grado la Corte di Salerno ha scritto anche che “Petrillo in base agli atti esibiti appare un soggetto vulnerabile sia fisicamente che mentalmente perché affetto da ipoacusia, onde la conseguenza che tale menomazione ben poteva essere causa di una capacità grandemente scemata, alla quale la prima corte ha chiuso la strada (in merito ai fatti criminosi – ndr). La ricostruzione operata dal primo giudice  presenta delle contraddizioni  che non consentono di ricostruire come decesso di Di Gloria dovuto a sormontamento dell’auto di Petrillo”. La Corte di Salerno ha rimarcato il difetto uditivo di Petrillo in quale “insieme alle altre circostanze emergenti (la paura del buio – come scritto dal perito di parte) abbiano contribuito notevolmente a far sì che Petrillo non si rendesse conto della circostanza dell’abbandono di Di Gloria da lui ferito prima con un coltello e poi con l’investimento accidentale che ha provocato la frattura al piede e senza soccorso equivalesse a cagionarne la morte”.

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