Sala Consilina, rinasce la magia della Via degli Orti. Ecco in anteprima i “Luoghi dell’Incanto”

La “Via degli Orti” di Sala Consilina potrebbe presto diventare non solo il presupposto per un rilancio dell’economia locale legata al settore agricolo, ma anche fonte di sviluppo turistico.

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E’ di prossima pubblicazione da parte della Cooperativa Sociale “Gli Orti di Sala” un volume che attraverso le splendide fotografie ed i testi realizzati da Mimmo Calicchio restituisce la magia del percorso compreso tra Contrada Barca a San Giovanni in Fonte, nel quale il sudore e la fatica dei contadini e le loro antiche tecniche di lavorazione hanno fatto di Sala Consilina un territorio ricco di prodotti da esportare a terre vicine e lontane.

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Vi anticipiamo alcune delle splendide immagini frutto della passione di Mimmo Calicchio, che è insieme studioso e poeta di questi  “Luoghi dell’Incanto”, per lo più sconosciuti alle giovani generazioni, ignare delle tradizioni contadine che, ancora vive negli Orti di Sala, hanno guidato lo sviluppo di quella che poi sarebbe diventata la capitale commerciale del Vallo di Diano.

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La Via degli Orti –scrive Mimmo- è la via cittadina dei posti importanti: qui si trova lo spazio della memoria, qui il tempo antico si racconta e passa per i luoghi dovei padri insegnavano ai figli. Proverbi perpetui insegnano la fatica, quella che piega la schiena, scarnifica la faccia e tempra il carattere, la stessa che ha fatto le case e dato ordine e misura in paese alle cose che contano. Era la via dell’ortolano, maestro coltivatore per tradizione e passione, che praticava un’arte tra le più antiche e importanti del mondo, ch’è la produzione del cibo”.

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Ma per Mimmo Calicchio la Via degli Orti è anche la via nei luoghi “colorati”, che incantano e raccontano la favola antica del cibo che colora e profuma la terra. Un percorso incantevole da tramandare, illustrare e far conoscere: la Via degli Orti per Sala Consilina è un tesoro da valorizzare e far conoscere, come la Certosa di San Lorenzo per Padula, o i tesori d’arte per Teggiano. “In estate i colori delle verdure –spiega ancora Mimmo- disegnano gli spazi con perfezione geometrica, come comanda la tradizione. Ogni verdura racconta la propria stagionalità: ha avuto un suo tempo per essere seminata, uno per crescere, un altro per essere raccolta. Coi suoi fiori insegna le stagioni dell’anno, che i nostri padri riconoscevano, perché essi computavano il tempo grazie alla coltivazione del cibo. Ogni orto rappresentava l’ortolano, e l’orto bello faceva l’ortolano maestro per meriti guadagnati sul campo”.

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