Stazione Terna: il Tar Lazio “stronca” il Comune di Montesano. Il sindaco: “Ricorreremo al Consiglio di Stato”

Il Tar del Lazio ha fatto terminare l’anno 2016 e cominciare il 2017 a Montesano sulla Marcellana con una sentenza non proprio positiva per la comunità della città delle Terme. Il 30 dicembre, infatti, il tribunale amministrativo romano, ha bocciato il ricorso presentato dal Comune ora guidato da Giuseppe Rinaldi per riuscire a ottenere l’annullamento del decreto interministeriale di proroga per  la realizzazione ed esercizio della nuova stazione elettrica.

Diversi i motivi che hanno portato alla decisione del Tar di respingere il ricorso.

“Gli atti menzionati – si legge nel dispositivo che sottolinea che il Ministero può dare la proroga  – provano che la stazione elettrica, oggetto della proroga oggi impugnata, è opera avente un rilievo strategico nazionale e qualificata da un interesse pubblico di rango statale che, a seguito della voltura dell’originaria autorizzazione al Gestore della rete elettrica, affranca l’opera stessa dalla suo ruolo originario di “opera di connessione” accessoria – afferente al parco eolico progettato dalla Essebiesse Power che, peraltro, non è mai stato realizzato – rendendola del tutto autonoma da esso e oggetto di un interesse statale preminente o “strategico”. In parole povere secondo il Tar la stazione elettrica è un’opera fondamentale per laRete di Trasmissione Nazionale”.

Non solo. Il Tar boccia anche la parte del ricorso che poggia sulla mancanza della Via, la valutazione d’impatto ambientale. “La validità e l’efficacia tanto del parere paesaggistico della competente Sovrintendenza, quanto della VIA rilasciata dalla Regione Campania e del permesso a costruire confluiti nel decreto regionale n. 377 del 2010, erano pienamente sussistenti all’atto della proroga per cui è causa. Con specifico riguardo al premesso a costruire va peraltro osservato che l’articolo invocato da parte ricorrente, è inconferente rispetto alla normativa del settore della produzione energetica in quanto per le infrastrutture elettriche vale la disciplina speciale, anche con riferimento ai permessi a costruire”.

Tra i vari passaggi poi si legge anche che “L’autorizzazione unica avrebbe dovuto essere oggetto di specifica e tempestiva impugnazione , da parte del Comune ricorrente il quale, al contrario, oltre a non avere tempestivamente impugnato il d.d. 377 del 2010, esprimeva in sede di Conferenza di servizi parere favorevole all’iniziativa”.

Il sindaco Giuseppe Rinaldi ha annunciato che verrà presentato ricorso al Consiglio di Stato.

 

 

 

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