L’Eni vuole affittare dei terreni a Padula. La multinazionale: “Per un monitoraggio microsismico”

Alcuni funzionari dell’Eni hanno contattato i proprietari di terreni a Padula per chiedere di poter affittarli. E’ accaduto nei giorni scorsi e i terreni  rientrerebbero nell’istanza Monte Cavallo di Shell o comunque sarebbero limitrofi alle zone interessate dalla richiesta di Shell per effettuare studi e ricerche di idrocarburi. I cittadini contattati – da quanto saputo – hanno rifiutato l’offerta e l’hanno trovata quanto meno strana. Chi ha pensato a dei truffatori, chi invece a modi di raggirare il “no” del Territorio alla ricerca del petrolio . “La cosa che mi ha colpito – racconta una cittadina di Padula contattata dall’Eni – è che sapevano perfettamente le particelle del mio terreno prive di alberi e quindi adatti agli studi”. Infatti nella proposta il presunto funzionario dell’Eni ha spiegato di voler installare per un periodo alcuni macchinari per effettuare degli studi. Per risolvere il “giallo” di Padula, arriva però la risposta di Eni.

La multinazionale, infatti, informa che, “in linea con le recenti prescrizioni regionali e ministeriali, sta aggiornando la rete di monitoraggio microsismico”. Eni poi precisa “che si tratta di stazioni sismologiche per l’acquisizione di dati che nulla hanno a che vedere con strumenti di prospezione geofisica per lo studio dell’eventuale presenza di idrocarburi. Nell’ambito di questo piano è prevista l’installazione di 5 nuovi punti  di monitoraggio tra cui uno nell’area di Padula, ragione per cui sono stati contattati da Eni alcuni proprietari di terreni”.

Una notizia destinata comunque ad avere reazioni.

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