La Uil: “L’Asl non rispetta l’atto aziendale per gli ospedali di Polla e Sant’Arsenio”

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La Uil interviene sull’applicazione dell’Atto Aziendale sul presidio Ospedaliero di Polla e Strutture Sanitarie. Il sindaco chiede all’Asl “le motivazioni che hanno portato nella descrizione dettagliata cose completamente diverse da quanto previsto nell’atto Aziendale”. Il sindacato va nello specifico. “Vengono omessi i reparti di Urologia, Ortopedia e Traumatologia, Ostetricia e Ginecologia, di Chirurgia,di Medicina, Psichiatria e la Direzione Sanitaria di Presidio viene modificata in “viene affidata alla Direzione del Distretto n. 72”.

Una situazione non convince la Uil, “Nel deliberato si legge ‘questo Presidio è individuato quale presidio di Pronto Soccorso nell’ambito dell’assistenza ospedaliera aziendale, provinciale e regionale’. In poche parole non abbiamo avuto la chiusura del suddetto in data odierna, lo avremo fra tre anni esatti quando andremo a revisione e non essendo stati messi in condizioni di produrre avremo la completa chiusura di quanto esistente. Infatti tutto porta a quanto sopra, proprio perché ad oggi a due mesi dall’approvazione dell’Atto Aziendale ci troviamo, ancora nelle condizioni di dover fronteggiare le gravi carenze di personale medico, che negli ultimi anni hanno rappresentato grandi sacrifici per il personale in servizio, offrendo spesso qualità di prestazioni non sempre all’altezza di quanto un ospedale debba fornire”.

Il segretario Enza Cirigliano denuncia in un comunicato quali sono i  reparti più carenti  dell’ospedale di Polla e soprattutto mette in evidenza come l’atto aziendale non sia stato messo in azione per l’ospedale di Polla. “Come già ribadito con precedente nota, si ha la necessità di fornire, soprattutto in ambito emergenziale, delle risposte cliniche adeguate al funzionamento corretto della rete IMA che debbano passare attraverso un upgrade professionale. Purtroppo, ogni mese ci si ritrova in condizioni gravissime per la stesura dei turni, in quanto si fronteggia alla grave carenza di medici con il supporto di sanitari che vengono ad effettuare turni pur essendo assegnati ad altri ospedali, questo certamente non può rappresentare in alcun modo una soluzione al problema in un reparto che è di importanza fondamentale per il territorio Questo purtroppo non consente a questo ospedale di lavorare in maniera dignitosa, fornendo risposte al territorio, soprattutto tenendo presente che questo ospedale si trova ai confini con la Basilicata e la migrazione è ordinaria amministrazione. L’atto Aziendale prevede l’apertura dell’ambulatorio di oncologia e nonostante il Vallo di Diano sia ad alta incidenza tumorale, non abbiamo visto ancora niente che ci fa pensare ad una prossima apertura del suddetto. E’ stata data attuazione al suddetto per quanto riguarda la chiusura del D.S.M. eppure sono passati mesi e ancora non è stato aperto il servizio previsto dall’Atto Aziendale  i pazienti psichiatrici che vengono portati in P.S. vengono accompagnati a allo della Lucania da infermieri non adeguatamente preparati alla gestione dei suddetti in quanto non di appartenenza del servizio, inoltre costretti a lasciare il proprio posto di lavoro. I locali per dare inizio all’attuazione dell’Atto Aziendale certamente non mancano, in quanto siamo convinti che ridimensionando servizi inesistenti sullo stesso sia possibile reperirli. Sant’Arsenio dovrebbe diventare ospedale territoriale ed ospitare un ospedale di comunità e presumibilmente dovrebbe ospitare anche la U.O.S.D. di recupero e riabilitazione funzionale con 20 posti letto, esiste l’edificio, eppure ad oggi niente si muove. Sollecitiamo l’attuazione dell’atto aziendale, in quanto sappiamo benissimo che arriverà il giorno in cui ci sarà chiesto un resoconto sull’attività del P.O., in quel giorno i numeri parleranno per noi e non vogliamo assolutamente privare il nostro territorio dell’assistenza che merita, in quanto il diritto alla salute è dignità, perché non siamo stati produttivi in quanto non messi in condizione di esserlo”.

 

 

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