Basket, Promozione – Girone B: Diesel Tecnica fuoco e fiamme: battuta Portici. Ora la serie D è più vicina

Il dizionario della lingua italiana mette sul piatto un’unica parola per commentare lo spettacolo ammirato domenica sera al PalaZingaro: capolavoro. Una Diesel Tecnica semplicemente stellare demolisce la Growatt Portici con il punteggio di 107-69 e – beneficiando della contestuale sconfitta del Basket Volla a Cava de’ Tirreni – sale da sola al comando del girone B di Promozione quando mancano cinque turni alla conclusione della stagione regolare. Una lezione di basket firmata dalla coppia Gennaro Durante-Giuseppe Aumenta, che hanno approntato un piano partita a dir poco esemplare, eseguito alla perfezione da una squadra mai così vorace, capace di regalare spettacolo ed emozioni al pubblico di fede salese anche a giochi fatti. Il magnifico atto finale di una trilogia primaverile iniziata con la bellissima vittoria in casa del Cava Basket, proseguita con l’importante successo interno a spese del Basket Volla e coronata dalla prova offerta contro i vesuviani, in striscia positiva da otto turni ed imbattuti nel girone di ritorno fino a ieri.

Lo staff tecnico bianco-azzurro decide prima del via di mescolare le carte per limitare  il giocatore più temuto in casa Growatt, il sempreverde Giovanni Napolitano: senza snaturare l’anima del quintetto base – imperniato come d’abitudine su Antonucci in regia, Dragoni nello spot di ala piccola, Di Somma e Campaiola sotto i tabelloni – Durante ed Aumenta affidano a Raffaele Boninfante il compito di seguire la guardia classe 1979. Fin dalla palla a due, il giocatore tanagrino manda Napolitano in corto circuito, annacquandone l’ispirazione con un lavoro difensivo meticoloso e pulito, di cui inevitabilmente risente anche il resto del quintetto, peraltro sbilanciato sui tiratori puri (Guarino, Capuano e lo stesso Napolitano, con Cicco e Di Donna uomini d’area). È il prologo ad una serata memorabile: con uno scatto bruciante allo sparo, la Diesel Tecnica mette a segno una, due, tre triple nel giro di 2’30”. La squadra allenata da Paolo Mainiero è letteralmente inerme di fronte all’irresistibile sfuriata dei valdianesi, che danno ancora più gas al motore: le segnature dall’arco di Antonucci, Dragoni, Sandro De Vita e del già menzionato Boninfante scavano un solco di sedici punti dopo 5′ scarsi di gioco (19-3). Tutti si aspettano che Napolitano inizi a scaldare la mano dalla media e dalla lunga distanza, attingendo al suo vastissimo repertorio, ma i bianco-azzurri gli oppongono una difesa incisiva ed incessante. Non funzionano gli attacchi in isolamento né la laboriosa ed improduttiva circolazione di palla sul perimetro: gli unici canestri dal campo di tutto il primo quarto portano la firma di Cicco e Di Donna. Incredibile ma vero: Trinità chiude la prima frazione sul +24 (31-7). Difficile mantenere un’andatura così sostenuta per altri 30′. Tuttavia, la Diesel Tecnica ha più fame e più cavalli da mettere sul parquet. Di Somma – regolarmente in campo nonostante una lesione al polpaccio rimediata una settimana fa a Castellammare di Stabia – e Campaiola non passano inosservati sui 28 metri, sovrastando sistematicamente i lunghi bianco-blu. La Growatt viaggia a fari spenti, aspettando che la nottata abbia presto o tardi fine. Auspicio del tutto peregrino, anche perché «quando piove, grandina», per citare un famoso detto americano. A proposito: la tempesta di tiri da tre segnati dai salernitani non dà pace ai partenopei, che navigano sul -31 dopo un quarto e mezzo (46-15). La Diesel Tecnica non perde quota neppure quando i titolari si concedono qualche minuto di riposo: Durante guida con piglio sicuro l’attacco bianco-azzurro, Gianluca De Vita (21 punti, tanti quanti ne ha messi a referto Antonucci) incendia la retina dai 6,75, Puglia ripaga con un buon canestro la fiducia accordatagli dagli allenatori. L’azione-manifesto della partita (e forse dell’intera stagione) si consuma prima di doppiare la boa di metà quarto: difesa a zona di Portici per una volta aggressiva, Trinità non forza i tempi per andare al tiro, muovendo con pazienza il pallone; attacco dal medio raggio di Sandro De Vita (20 punti per il capitano bianco-azzurro) che va a segno con il fallo. Applausi anche per una fulminea penetrazione di Marco Durante chiusa con un layup. Precipitata a -40 ad 1’15” dall’intervallo, la Growatt accenna ad una timida reazione con Guarino e Napolitano: parziale di 5-1 per il -36 a metà partita (61-25). Il monologo bianco-azzurro prosegue senza cesure anche nella ripresa: Antonucci dà spettacolo dall’arco, a dimostrazione che l’età è solo una cifra da riportare sui documenti d’identità. Non sono da meno Dragoni (18 punti) ed i fratelli De Vita: il maggiore dei due dà prova di bravura e precisione dal medio raggio; Gianluca mette a segno due triple. Massimo vantaggio interno sul +42 (77-35 al 27′). Poche idee tra i partenopei: Mainiero svuota la panchina per cercare di scuotere i suoi, ottenendo qualche risposta da Sannino ed Amendola. I conti però non tornano: 38 punti di scarto a 10′ dal termine (85-47). Roba da stropicciarsi gli occhi, nei quali si era appena fissata la combinazione Durante-Sandro De Vita con cui si era concluso il terzo tempo. Ferita nell’orgoglio e nelle motivazioni, la Growatt cerca di non lasciarsi travolgere dagli eventi: 7-0 all’alba del quarto periodo firmato da Napolitano e Di Donna per risalire fino al -31 (85-54). Un breve intermezzo che precede gli ultimi brani di un concerto indimenticabile, a cui si unisce la splendida e giovane tifoseria salese. Brividi veri che si sciolgono in un urlo di gioia quando dalla palestra San Pietro giunge la notizia della sconfitta dell’ex capolista Volla. Spettatori e giocatori non aspettavano altro per fare festa: al termine di una rincorsa durata tre mesi, la Diesel Tecnica Pallacanestro Trinità distribuirà le carte nell’ultima, decisiva mano di poker. Si comincia lunedì prossimo a Sarno, poi i match interni contro Afragola Hawks e Sporting Club Torregreco, infine la rivincita contro la Hippo Basket Salerno. L’ultimo miglio da percorrere prima che sia di nuovo serie D, a diciannove anni di distanza dall’ultima volta.

 

Testo di Carmine Marino

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