Ospedale di Polla e Sanità: Vallo di Diano penalizzato rispetto al Cilento? Le domande degli attivisti del M5S

In tema Ospedale di Polla Sanità nel Vallo di Diano riceviamo e pubblichiamo dagli attivisti Amici di Beppe Grillo  Meetup  “Polla con il Vallo di Diano”:

“Dopo oculistica, la notizia dirompente, ma non troppo, in quanto normativamente prevista, è la chiusura del reparto di radiologia ai pazienti esterni dal prossimo 1° giugno. L’Ospedale di Polla è un pronto soccorso e la chiusura dei reparti avverrà gradualmente, sino al completo ridimensionamento entro il 2018. Lo prevede la legge. Infatti  il Decreto del Ministro della Salute del 2 aprile 2015 n. 70 “Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera”, vincolanti per Regione ed Azienda Sanitaria, recita: “ I presidi ospedalieri di base  sono strutture dotate di sede di Pronto Soccorso con la presenza di un numero limitato di specialità ad ampia diffusione territoriale: Medicina interna, Chirurgia generale, Ortopedia, Anestesia e servizi di supporto in rete di guardia attiva e/o in regime di pronta disponibilità sulle 24 ore (h.24) di Radiologia, Laboratorio, Emoteca. Devono essere dotati, inoltre, di letti di “Osservazione Breve Intensiva”. Radiologia, Laboratorio, Emoteca, dunque, sono servizi di supporto. Nessuna radiografia all’anca per i neonati, anziani costretti a recarsi altrove e fondate le preoccupazioni del responsabile del reparto   trasfusionale di Polla, perché, conformemente a quanto previsto dal decreto del Ministro della Salute per i presidi di pronto soccorso, è inevitabile la trasformazione del centro trasfusionale del Curto in UDR (unità raccolta sangue) con “accorpamento” a quello di Battipaglia. Analogamente la riduzione di reparti e primariati, di personale, la mancata assunzione in seguito a pensionamento, la presumibile breve sostituzione del medico in malattia conseguono alla classificazione del Curto a Pronto Soccorso, ormai destinato a divenire entro il 2018 area di sosta di breve durata con successivo trasferimento del paziente presso il DEA di riferimento.  Ed intanto la politica segnava il destino del Curto, non preoccupandosi affatto di garantire livelli di assistenza ospedaliera omogenei nell’area a sud della provincia di Salerno ovvero nel Vallo di Diano e nel Cilento. Infatti a fronte di un’offerta ospedaliera di 212 posti letto del pronto soccorso di Polla, che dovrebbe assicurare livelli assistenziali adeguati a soddisfare i bisogni di salute dei cittadini del Vallo di Diano e dei comuni limitrofi, si riscontra un’ampia offerta nel Cilento con 322 posti letto dell’ospedale di Vallo della Lucania, 20 posti letto del presidio di Agropoli, 99 posti letto accreditati della casa di Cura Cobellis a Vallo della Lucania e 102 posti letto presso la casa di cura Malzoni in Agropoli, per un totale di 543 posti letto. Il numero di posti letto dell’ospedale di Vallo della Lucania consente l’individuazione del medesimo quale DEA di I livello, in quanto assicura il numero di specialità richieste dal decreto ministeriale, strettamente dipendente dal numero dei posti letto. Il piano di riordino ospedaliero regionale, violando i parametri ministeriali, non opera nessuna riduzione dei posti letto nell’area cilentana, anzi prevede un aumento dei medesimi, non  tiene conto dei tempi di percorrenza dei cittadini del Vallo di Diano verso il Dea di riferimento di Vallo della Lucania e della migliore rete viaria, rispetto al Cilento, con lo  svincolo autostradale a servizio dell’ospedale di Polla, che avrebbe consentito un più rapido ed efficiente soddisfacimento dei bisogni di salute dei valdianesi e dei cittadini di comuni limitrofi. Perché la politica valdianese ha taciuto di fronte al declassamento dell’ospedale di Polla, che avrebbe potuto invece essere classificato DEA di I livello, se si fossero attuati a livello regionale gli interventi necessari a garantire in maniera uniforme l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza, nel rispetto dei parametri fissati dal decreto ministeriale? Perché nel Cilento si ha una così ampia offerta ospedaliera di letti pubblici e privati accreditati? I rappresentanti politici del Vallo di Diano, nessuno escluso, dovrebbero spiegare ai cittadini quali sono le logiche che hanno portato ad una non uniformità dell’offerta ospedaliera nel Vallo di Diano e nel Cilento. PERCHE’?   L’UNIONE di associazioni, comitati, politici pentiti o rinsaviti e politici attenti ai problemi della collettività, ma soprattutto dei cittadini del Vallo di Diano è l’unica strada percorribile per rivendicare il diritto alla salute, nel rispetto della normativa vigente, non dimenticando che occorre coltivare l’orto comune per assicurare frutti alle generazioni future. Giusto l’appello del fondatore del gruppo fb “Difendiamo le nostre strutture sanitarie” in un post del 1 maggio, con la speranza che non rimanga inascoltato”.

GLI AMICI DI BEPPE GRILLO  MEETUP  “POLLA CON IL VALLO DI DIANO”                

 

 

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