Vertenza lavoratori acquedotto di Caggiano: scongiurato, per ora, lo sgombero della struttura

La vicenda dei lavoratori dell’impianto di sollevamento Polla-Caggiano sembra, il condizionale è d’obbligo, vicina ad una svolta. I dieci operai dell’acquedotto di Caggiano che serve, dell’acqua, numerosi comuni del territorio sono in presidio presso la struttura per rivendicare sicurezza sul loro futuro occupazionale e anche il pagamento degli stipendi arretrati. La vertenza, va avanti da ormai molto tempo con un susseguirsi di incontri in Prefettura , tra sindaci del territorio,  operai, sindacati, rappresentanti Consac , Regione Campania e Ato4. Gli operai chiedono l’applicazione da parte della Regione di una delibera che prevede la ricognizione degli impianti con il loro trasferimento , in questo caso dovrebbero essere assorbiti dalla società Consac. Ma la vicenda si è arenata da tempo con i lavoratori che senza alcuna certezza rimangono in presidio nella struttura di Caggiano senza assicurare alcun intervento in caso di emergenza, ma allo stesso tempo senza impedire  ad alcuno l’ingresso in caso di necessità.

Tra Regione –Consac e operai ci sono i sindaci del territorio. In particolare quelli di Polla, Rocco Giuliano, di Caggiano (dove si sta vivendo una crisi idrica complicata, con i cittadini esasperati per la razionalizzazione dell’acqua)Giovanni Caggiano e di Salvitelle, Raffaele Manzella che stanno portando avanti un importante lavoro di mediazione per cercare di dare risposte ai lavoratori della struttura. In settimana, secondo indiscrezioni, dovrebbe arrivare un provvedimento con il quale verrà prevista la redistribuzione degli operai nei cantieri sparsi sul territorio regionale, in attesa che la vertenza si sblocchi a livello regionale. Sembra quindi, per ora,  scongiurata la voce insistente delle ultime ore che prevedeva lo sgombero dell’impianto di sollevamento di Polla –Caggiano anche, se fosse stato necessario, con l’intervento delle Forze dell’Ordine.

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