Attentato di Londra, la valdianese Marilena Ricciardi: “Ero lì, ecco come mi sono salvata”

A una settimana di distanza dall’attentato terroristico di Londra, per la prima volta la valdianese Marilena Ricciardi, originaria di San Pietro al Tanagro, racconta nella nostra video-intervista la sua drammatica esperienza (GUARDA LA NOSTRA VIDEO-INTERVISTA A MARILENA).

Marilena si trovava all’incrocio semaforico del London Bridge dove i tre terroristi si sono schiantati con il furgone, prima di scendere dal mezzo e accoltellare diversi passanti.

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L’attentato ha causato 8 morti (tre Francesi, due Australiane, un Britannico, uno Spagnolo e una Canadese) e 48 feriti, molti dei quali in gravi condizioni. La differenza tra la vita e la morte per Marilena l’hanno fatta pochi secondi. “Ero all’incrocio e stavo aspettando l’autobus –racconta nella nostra video intervista realizzata tramite Skype- e quei tre pazzi mi hanno mancata per pochi istanti. Ho vissuto la tragedia in tempo reale, e mi sono sentita come in guerra”.

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Questo e tanto altro nel racconto di Marilena, che ricostruisce momento per momento quanto accaduto nei minuti immediatamente successivi all’attentato, ma anche nel corso della notte tra sabato e domenica.

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L’incertezza, la mancanza di notizie certe su quello che stava accadendo, la paura che ci potessero essere altri attentatori nella zona. Ma anche la necessità informare i propri parenti ed amici nel Vallo di Diano sul proprio stato di salute.

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Marilena Ricciardi vive a Londra da quasi 7 anni, sta prendendo una laurea specialistica e lavora nel settore “No Profit”, dove gestisce gruppi di mutuo supporto per persone malate di Parkinson.

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