Padula, minoranza consiliare “Il comune rischia il pre-dissesto. Il tesoretto non è mai esistito”

“B u g i e, rovine, dissesti . . . è il quadro venuto alla luce dal conto consuntivo della gestione finanziaria 2016 dell’amministrazione Imparato, portato giovedì 15 scorso in Consiglio Comunale ed approvato con imbarazzo dalla maggioranza per dovere di scuderia e per torpore di giudizio”. Comincia così il manifesto pubblico al vetriolo firmato dalla gruppo di minoranza consiliare del comune della Certosa di San Lorenzo “Padula bene comune”. Al centro del documento il bilancio consuntivo 2016 e quello che i consiglieri di minoranza definiscono come “famoso tesoretto” di circa 3 milioni e mezzo di euro al centro “della campagna elettorale” dello scorso anno. “Più che sparito”, secondo il gruppo consiliare, il “tesoretto non sarebbe mai esistito”. Tanto da definire l’intera vicenda  “una falsità colossale smascherata” dalla minoranza “attraverso elementi contabili ineccepibili”.

Secondo i consiglieri di minoranza le situazione finanziaria del Comune sarebbe così grave da rasentare “lo bstato di pre-dissesto finanziario nel senso previsto dalla legge, se solo si calcola che il Sindaco immagina di poter riscuotere ben 2.690.591,63 euro tra Imposte, Tasse, Diritti e Canoni vari e diversi, per gli anni antecedenti il 2016. Nella stessa seduta, infatti, si legge ancora nel documento, il Sindaco Imparato e i suoi amici hanno affidato il servizio di “riscossione coattiva delle entrate comunali, tributarie e patrimoniali all’Ente Nazionale della Riscossione Agenzia delle Entrate-Riscossione”, che come è noto ha il potere di prelevare direttamente dai conti correnti bancari di ciascun cittadino. Noi, consiglieri del gruppo di minoranza, abbiamo votato contro, chiarendo e documentando il nostro dissenso, perché a noi sta a cuore il futuro e il “bene comune” della nostra Città.

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