“Duello” tra il sindaco Pessolano ed Enzo Faenza sulla piazza di Pertosa. Sconcerto nel pubblico

 

pessolano vs faenzaPietro Pessolano sale sul palco, poco dopo le venti, per i saluti istituzionali, prende il microfono in mano e comincia a parlare della recente esperienza di Auletta. Dei migranti arrivati senza preavviso, del consiglio comunale davanti alla struttura, dello Sprar mancato. Pochi secondi di discorso e sotto il palco arriva Enzo Faenza, già consigliere comunale proprio di Pertosa, e soprattutto – in questa fase – responsabile della cooperativa Namasté che si occupa dell’accoglienza dei migranti nella struttura di Lontrano. La struttura (ex agriturismo) al centro di una vera e propria battaglia portata avanti dal primo cittadino di Auletta e dalla sua maggioranza. E mentre Pessolano ribadisce i concetti già affermati come “noi non siamo razzisti e non facciamo una questione di numeri ma vogliamo che le cose si facciano come si devono”, Faenza prima alza il braccio destro con pugno chiuso, poi dà le spalle a Pessolano e mette la faccia tra le mani e infine chiama alcuni dei migranti ospiti della struttura per posizionarsi davanti al palco. A questo punto – mentre Pessolano imperterrito continua il suo discorso – tocca a don Pasquale, prete della chiesa di Pertosa, intervenire chiedendoo, con estrema gentilezza, di evitare quella scena. Faenza e i migranti a questo punto si allontanano e il sindaco termina il discorso, ribadendo anche il concetto che “faremo tutti i controlli del caso per capire se c’è qualcosa di losco dietro”. Il tutto davanti a una platea importante, ovvero alla presenza, tra gli altri, del vescovo Antonio de Luca, del dirigente del Piano sociale di Zona S10, e di numerosi sindaci del territorio.

Un duello quasi da film di Sergio Leone, nella piazza principale del paese, figlio di una tensione tra istituzioni, cooperativa e anche imprenditori (e interessi) privati che proprio bene non fa al territorio valdianese.

3 risposte

  1. Luigi ha detto:

    Ma vorrei tanto capire questo accanimento del Sindaco di Auletta, vorrei anche capire a quali affari loschi lui faccia riferimento ed in fine perché non ha aderito allo SPRAR in tempo utile, assodato che non è razzista !!!

  2. Antonio ha detto:

    Tosto questo minuscolo amministratore locale, unica voce dissonante nel diffusissimo torpore di questi ultimi anni.
    Accoglienza: farli respirare l’aria buona della nostra terra e dopo, per inconciliabile cultura, accompagnarli devotamente verso la loro unica ragion d’essere.
    Comprensione: stufi delle solite lagne intorno al loro svantaggiato e mal progresso umano.
    Aperti al confronto: con uno solo e magari perspicace, fin quando, su patrio suolo, rispetti il codice e abbia bene in mente del luogo che calpesta.
    Solidarietà: la facciano presuli, simil comunisti e altra immondizia ideologica a casa propria e con propri fondi, il nostro lavoro (fin quando esiste) non deve mai essere una dipendenza allogena.
    Integrazione: scudi, livore e radicalizzazione, cinquant’anni di intese culturali in Francia e Germania.
    Infine: ultima mania dei disperati: frotte di giovani che raggiungono le nostre coste, accuditi e parcheggiati in strutture (forse pubbliche) a nostre spese, vacanzieri improvvisati che non sentono il bisogno di approdondire la loro imprecisa nuova visione di vita.
    Si sente dire in giro che uomini della valle facciano il filo al Salvini di centro destra, ma in questo e altri consensi non ci sono mai. Vivacchiano solo nel loro circolo di competenza?

    Tanto onore al sindaco Pessolano, non rinunci alla lotta vera e faccia di questa questione la ragione di riscossa del nostro territorio, viliperso dalla fine della guerra civile da politici del piffero e da nuovi riciclati che sentono di deversi scoprire le terga, genuflettersi e provare a improvvisarsi uno di loro.

  3. Giuseppe Manzo ha detto:

    Questione di peso politico,Si raccoglie quello che si vale!

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