Sala Consilina, tasse non pagate sui rifiuti: per l’attivista M5S Antonio Gallo alcune cartelle sarebbero illegittime

Tra l’avviso bonario per il pagamento delle bollette sui rifiuti e l’invio delle cartelle con maggiorazioni fino al 30% (per interessi e sanzioni) per il mancato pagamento della tassa, mancherebbe un passaggio: quello della raccomandata per accertarsi che i cittadini siano consapevoli delle somme dovute e non pagate.

È quanto afferma l’attivista del M5S Antonio Gallo, in riferimento ad alcune cartelle giunte a casa dei cittadini di Sala Consilina per mancati pagamenti della tassa sui rifiuti, che negli ultimi anni ha cambiato nome diverse volte, da TARSU a TARES A TARI.

CARTELLE ILLEGITTIME antonio gallo cartelle rifiuti illegittime

Fermo restando che le tasse non pagate vanno ovviamente regolarizzate da parte dei cittadini, quello che secondo l’attivista del M5S non andrebbe pagato sono dunque gli interessi e le maggiorazioni contenute nelle cartelle, se non precedute dalla classica raccomandata inviata preventivamente, proprio per rendere certa la consapevolezza della somma dovuta da parte del debitore. “Nulla infatti assicura -afferma Gallo- che il cittadino abbia ricevuto effettivamente il primo avviso bonario di pagamento, che per diversi motivi potrebbe essere andato perso. Di qui la necessità della raccomandata, prevista per legge”. Per fare un esempio pratico: un cittadino che nel 2013 ha omesso di pagare la tassa sui rifiuti pari a 309mila euro, nella cartella ricevuta ha trovato un surplus di 4,6 euro di interessi e di 92,7 euro di sanzioni. L’importo richiesto è quindi di 411 euro rispetto alle 309 iniziali. Secondo Antonio Gallo la quota da pagare sarebbe soltanto quella originale di 309 euro, se la cartella non è stata preceduta dalla raccomandata prevista dalla legge. Ovviamente la materia è delicata ed il condizionale è d’obbligo, ed il consiglio sensato è quello di chiedere spiegazioni in merito presso i deputati uffici comunali.

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