Sapri, senzatetto su lungomare e in stazione. Fortunato (Cittadinanza Attiva) scrive al Vescovo De Luca “Non possiamo chiudere gli occhi”
Mario Fortunato, giornalista e membro di Cittadinanza Attiva di Sapri e della Direzione Nazionale Cittadinanzattiva scrive al Vescovo della Diocesi di Teggiano Policastro per “segnalare una grave situazione di un gruppo di persone, che a Sapri, vive in estreme condizioni d’indigenza e si fa poco o niente per aiutarli”, scrive Fortunato. “Tempo fa avevamo proposto (come Cittadinanzattiva) di creare una piccola struttura per garantire almeno un pasto caldo e un posto per dormire alle persone che ne hanno veramente bisogno, aggiunge Mario Fortunato, un’idea da portare avanti con il supporto delle istituzioni interessate e il contributo dei volontari locali; purtroppo, non c’è stato alcun intervento” . Di seguito la lettera di Mario Fortunato indirizzata al Vescovo della Diocesi di Teggiano Policastro, Mons Antonio De Luca al Direttore della Caritas Teggiano- Policastro, don Martino De Pasquale e al sindaco di Sapri , Antonio Gentile.
“Egregio Monsignore, gentilissimi Signori.
Tempo fa di ritorno dal Nord Italia sono rimasto profondamente colpito dall’immagine che rappresentava una famiglia: padre, mamma e due bambini che dormivano sul marciapiede di stazione, sotto la pensilina, a pochi passi dalla porta d’ingresso. Dai visi che si scorgevano dalla coperta (in pratica un cencio!) ho pensato si trattasse di una famiglia rumena o di migranti stranieri. Soffermando per qualche attimo l’attenzione, ho potuto incontrare gli occhi della donna: lo sguardo di una mamma disperata!
E’ un’immagine nitida che conservo nella mente e nel cuore.
A quelle tristi immagini di disperazione e di povertà ne sono seguite altre, e altre ancora nei giorni a seguire, e non solo nelle stazioni di Napoli, Roma e Salerno, ma, purtroppo, anche a Sapri nella città in cui vivo da quasi quarant’anni. Insieme con altre persone del gruppo di Cittadinanzattiva di cui faccio parte (Assemblea Territoriale Sapri – Golfo di Policastro) abbiamo cercato di portare dei momenti di sollievo a queste persone, ma sono tantissimi i bisogni ed è impossibile poterli aiutare tutti, e in modo continuo.
Sono persone (italiani e stranieri) che vivono alla giornata, ben disposti a svolgere qualsiasi attività, se gliene è data occasione; vivono di stenti e dormono sui cartoni, in stazione, sulla spiaggia, nei giardini pubblici, secondo la clemenza del tempo. Alcuni non sono barboni per scelta: sono semplicemente brave persone che non riescono a procurarsi i giusti compensi per vivere dignitosamente; e, non di rado, parte di quel poco che riescono a guadagnare, lo spediscono alle loro famiglie che abitano lontano. Purtroppo, qualcuno ha pure il coraggio di sfruttarli!
Eminenza, Signori, così non si può continuare. Non possiamo chiudere gli occhi, chinare la testa e continuare a camminare con indifferenza, lasciandoci alle spalle un poveretto che alle dieci di mattino (la foto è stata scattata qualche giorno fa sul lungomare di Sapri) resta appoggiato a un albero, in stato di abbandono, senza che alcuno muova un dito o faccia qualcosa. Non possiamo far finta di niente sapendo che un gruppo di persone dorme per strada, anche gente che durante il giorno lavoro. Che cosa fanno le Reti sociali e della solidarietà territoriale, dalla Caritas alle istituzioni locali? Occorre intervenire, al più presto. Sono esseri umani come noi, e non possiamo far finta che non esistono. Un grazie di cuore e carissimi saluti.
Mario Fortunato