Politica, il documento di Fronte Democratico di Salerno in vista del congresso provinciale

“Il congresso provinciale che stiamo per svolgere arriva in un momento particolarmente delicato per il Paese, per il Partito Democratico e più in generale per le forze socialiste e democratiche europee. Le recenti elezioni tedesche, con il crollo, sia pure atteso, dell’ spd e l’ avanzata della destra xenofoba,  restituiscono una immagine dell’ Europa in cui i partiti progressisti tradizionali vivono ormai da qualche anno un progressivo declino. Le nostre primarie svoltesi lo scorso Giugno, nel confermare la leadership di Renzi, hanno messo a nudo soprattutto nella fase pre congressuale, tra scissioni e abbandoni, un pericolo che nonostante gli sforzi di tutti noi, non pare ancora scongiurato: quello di un PD indebolito, fiaccato dalle continue tensioni interne, incapace di essere protagonista del dibattito politico, prigioniero della rincorsa al populismo grillino come nel ventennio precedente lo è stato nei confronti del berlusconismo. È per questo che, a nostro parere, non è più rinviabile a tutti i livelli la necessità di tornare protagonisti del dibattito politico, abbandonando logiche e meccanismi che hanno indebolito il partito e allontanato dalla militanza forze ed energie che invece devono trovare nei Democratici una risposta concreta, seria e credibile alla deriva antipolitica e al populismo 2.0 di Grillo e Salvini.
Il mezzogiorno d’Italia è ovviamente centrale in quest’ ottica.
Il governo Gentiloni ha riportato il Sud al centro dell`agenda, ma bisogna ricordare che i nostri territori hanno alle spalle 15 anni in cui si è allargato il divario con il resto del Paese.
È necessario dunque rafforzare il legame tra alcune misure già impostate dagli ultimi due esecutivi e le nuove forme di protezione sociale che sono al centro del dibattito nel Pd. Per le Regioni meridionali potrebbe essere un momento di svolta, con una convenienza a investire per le imprese che non si vedeva da molti anni.
Nello specifico, in relazione alla nostra provincia, è necessario che il Partito Democratico si faccia carico di rilanciare alcune questioni fondamentali.
Il già citato il tema del lavoro, che necessiterà di  misure utili a sostenere le imprese nelle assunzioni, può a nostro avviso essere inquadrato in una prospettiva più generale:  invertire la tendenza alla concentrazione abitativa, ma anche produttiva e di servizi, nelle realtà metropolitane in favore delle aree del resto della provincia e in particolare della zona del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Questo consentirebbe non solo di decongestionare le città, a partire da Napoli, ma anche di restituire protagonismo ad aree meno densamente popolate e progressivamente svuotate sia in termini di abitanti che di beni e servizi. Il progressivo abbandono di ampie parti del nostro territorio interno, provinciale e regionale, comune certamente a tutti i territori lontani dai grandi centri, dal nord al sud del Paese, è un fenomeno che va assolutamente contrastato, investendo risorse e garantendo servizi.
A tal proposito, nonostante il lodevole passo in avanti compiuto con l’ introduzione del collegamento tra Salerno e il sud della provincia con l’ alta velocità, sempre di grande attualità è il tema dei trasporti e dei collegamenti tra i territori periferici e città. In alcune aree della provincia persistono condizioni di isolamento, che se non rimosse rendono vano qualsiasi altro investimento infrastrutturale.
Non va inoltre trascurata la vicenda rifiuti, che da anni vede una enorme confusione di ruoli, enti e leggi. A seguito dei commissariamenti dei consorzi di bacino e della approvazione della legge regionale in materia, va immediatamente data attuazione alla legge stessa attraverso l’ istituzione degli ambiti territoriali. Allo stato attuale, numerosi comuni vivono enormi difficoltà per la gestione della raccolta, che si riverbera peraltro, oltre che sulla qualità del servizio, sulla condizione dei tanti dipendenti, il cui futuro lavorativo è nei fatti ancora assolutamente nebuloso.
Ancora, la questione sanità, che interessa importanti aree della provincia, e che non può ridursi a nomine di manager ma deve necessariamente prevedere razionalizzazione, ma anche mantenimento e potenziamento delle eccellenze della nostra sanità pubblica.
Infine, la programmazione e la gestione dei fondi regionali, troppo spesso figli della vecchia e fallimentare logica degli interventi a pioggia, dalla quale è necessario, a costo di scontentare le legittime aspettative di ogni campanile, prendere definitivamente le distanze.
Non meno importante delle summenzionate tematiche è poi la questione ‘partito’, in termini di organizzazione e selezione della classe dirigente.
È evidente, anche alla luce dei risultati elettorali, che quando il Partito democratico è sganciato dalla rappresentanza dei singoli candidati(dal Presidente della giunta regionale ai tanti sindaci eletti), perde clamorosamente consenso. Un consenso, appunto, che pare più legato alla leadership e alla qualità dei candidati, che al partito stesso.
Il PD non rappresenta, per ampi strati della società, un riferimento. E non riesce, spesso a causa delle beghe interne e della debolezza della proposta politica, ad attrarre settori importanti, soprattutto tra le giovani generazioni. È invece necessario rimettere al centro di tutto la politica, per riaccendere passioni ed entusiasmi e restituire fiducia e speranza a chi è distante dalla vita politica.
E spesso si tratta proprio delle risorse migliori delle nostre comunità. A tale proposito, è importante ripensare la selezione della classe dirigente partendo dai territori, e mettendo al centro il merito e le capacità.
Per tutte queste ragioni, siamo pronti a dare il nostro contributo in questa fase congressuale e a mettere in campo proposte concrete, a partire dalle riflessioni accennate in questo documento. Non abbiamo invece alcun interesse a soffermarci sui nomi, né a chiedere rappresentanza in un esecutivo di cui dovrà farsi carico, come è giusto che sia, l’attuale maggioranza. Attraverso la nostra presenza nella costituenda direzione provinciale, garantiremo la nostra leale partecipazione, pronti a confrontarci di volta in volta sulle singole questioni, senza alcuna preclusione ma anzi fiduciosi di raggiungere una condivisione di vedute e di intenti.
Al candidato segretario indicato dalla maggioranza vanno i nostri migliori auguri di buon lavoro, certi che saprà interpretare le sensibilità differenti del nostro partito”.

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