New York, Attentato sotto i miei occhi: la testimonianza della salernitana Michelle Luisa Vertucci -Video

Attentato di New York: “Sembra di essere in un film poliziesco ed invece è la realtà”: è comprensibilmente sotto shock Michelle Luisa Vertucci, di origini salernitane e precisamente di Teggiano, nel Vallo di Diano, che ha vissuto praticamente in diretta e a pochi metri di distanza il dramma dell’attentato terroristico di New York. Intervistata il giorno dopo via chat da Quintino Di Vona, Michelle rivive quei drammatici momenti.

 

ATTENTATO NEW YORK ATTENTATO NEW YORK.Immagine063

A documentare praticamente in tempo reale l’attentato di New York è Michelle Luisa Vertucci, 42 anni, originaria di Teggiano. Michelle è italo-americana ma si è trasferita solo da due mesi negli Stati Uniti, dopo venti anni di lavoro come stenotipista nei vari Tribunali d’Italia. Poi la perdita del lavoro e il trasferimento in New Jersey, (ad Hackensack, il paese dov’è nata), ed il nuovo lavoro al Borough of Manhattan Community College (CUNY) come Tutor di Italiano. La sede universitaria è situata proprio di fronte alla pista ciclabile dove si è svolto l’attentato che ha causato 8 morti e 15 feriti. Fortunatamente Michelle Luisa sta bene e non è stata coinvolta, ma l’attentato rivendicato dall’Isis si è verificato a pochi metri di distanza, e su quella strada poteva esserci anche lei.  Nel video girato dall’interno del college, è chiaramente visibile la pista ciclabile dove il dramma è iniziato, e a terra ci sono ancora alcune delle vittime coperte da lenzuola bianche.

Intorno alle tre del pomeriggio un furgone pick-up è piombato su una delle più affollate piste ciclabili di Manhattan facendo una strage. Sono stati esplosi anche colpi di arma da fuoco. Il bilancio è pesante: almeno otto morti e una dozzina di feriti, tra cui alcuni agenti di polizia. Tra i feriti ci sarebbero anche quattro persone che erano a bordo dello scuolabus contro il quale il pick up guidato dall’attentatore di origini uzbeke Sayfullo Habibullaevic Saipov ha terminato la sua folle corsa. Si tratterebbe di due membri del personale della scuola e di due studenti, uno dei quali sarebbe in condizioni critiche. È stato fermato un uomo di 29 anni, il cui nome, secondo l’emittente televisiva Cbs, sarebbe Sayfullo Habibullaevic Saipovm, di nazionalità uzbeca, residente a Tampa. Sarebbe arrivato negli Stati Uniti nel 2010. E’ stato neutralizzato dalla polizia un chilometro dopo la strage, mentre gridava “Allahu Akhbar”. Il terrorista, con suo pick-up a noleggio, ha abbandonato le corsie della West Street, l’autostrada urbana che costeggia l’Hudson, e ha percorso la pista ciclabile a tutta velocità, seminando morte tra ciclisti anche pedoni. Ha ucciso sei persone investendole, mentre le altre due vittime hanno avuto un infarto e sono state dichiarate morte in ospedale. Un chilometro più a sud, proprio di fronte alla Peter Stuyvesant High School, il furgoncino ha investito un altro camioncino. Lì il terrorista è stato bloccato da un bus scolastico, quelli gialli presenti in tutti gli Stati Uniti. Due dei passeggeri sono stati feriti. Il killer, vestito con una tuta blu, è uscito dal pick-up con due pistole in mano. La polizia, già presente in massa, ha sparato ferendolo ad una gamba e lo ha arrestato, ma non è chiaro se anche l’uomo ha sparato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *