Un mese in trincea tra Siria e Iraq per raccontare le donne cecchino. Il reportage di una giovane giornalista valdianese

Sara Manisera è una giovane ma già affermata giornalista freelance valdianese. I suoi genitori sono di Pertosa ed Auletta e Sara, pur se nata e cresciuta a Milano, da qualche mese ha deciso di trasferirsi nel Vallo di Diano, dove comunque ha trascorsi diversi periodi della sua vita e della sua infanzia, per restarci. Una base “normale” per  poi partire per missioni speciali.

Sara, infatti, racconta come giornalista freelance gli scenari delle guerre del mondo, soprattutto nella zona tra Iraq, Siria e Medio Oriente (e bisogna essere freelance in Italia per riuscire a entrare in luoghi del genere considerati i costi necessari). Sara Manisera, 28 anni, insieme alla fotografa milanese Arianna Pagani ha trascorso alcune settimane con l’unità di cecchino femminile di ypj e la yjs (unità di resistenza shengal), ovvero le donne cecchino che fanno tanta paura all’Isis (come intitolato il loro reportage) e che soprattutto infliggono “ferite” all’esercito estremista. Si tratta delle unità curde siriane che, fino a poche settimane fa, erano impegnata nell’offensiva per la riconquista di Raqqa. Sara e Arianna hanno vissuto un mese circa tra Siria e Iraq, tra le trincee, tra le donne guerriere e lo hanno fatto per Il Magazine Italiano “Millennium”. Un mese vissuto in trincea raccontato in 10 pagine in un reportage dal nord della Siria. Oltre ai conflitti le due giornaliste si occupano delle donne e della resistenza della società civile troppo spesso dimenticata quando si parla di conflitti ed è quella la loro mission che intendono portare avanti.

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*foto e video di Ariana Pagani

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