I volontari del 118 della provincia di Salerno lanciano un appello: “Venga presa in considerazione la nostra posizione lavorativa”

Una lettera – in riferimento al bando di gara sul 1118 – è stata sottoscritta da oltre 50 operatori di associazioni di volontariato che operano sul Distretto Sanitario 72 (Humanitas Salerno, Soccorso sociale Piaggine, New Geo Sapri, Misericordia di Ascea). Nella lettera

E’ fondamentale sottolineare – fanno sapere – che il bando delinea i criteri per l’assunzione del personale attraverso requisiti economici e di indirizzo; le Associazioni di Volontariato, invece, sembra vogliano continuare a sostenere il rimborso spese.

Ecco la lettera.

“Recenti servizi, di noti talk show televisivi, hanno messo in luce le criticità dell’attuale Sistema di Emergenza Urgenza territoriale, che vedono protagonisti Associazioni Onlus attestate a vere e proprie imprese che governano budget di centinaia di migliaia di euro, approfittando della disperazione di operatori pseudovolontari retribuiti “a rimborso spese” senza alcuna forma di stabilità occupazionale attuale e in prospettiva.

La gestione del Servizio di Emergenza Urgenza 118, ad oggi, è stata sempre affidata per buona parte ad Associazioni di Volontariato tramite appositi appalti banditi dalle Asl.  Una sentenza storica del Tar di Salerno, (27/2/2017) su ricorso presentato dalla Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia, Associazione Onlus,  contestava la imprecisa indicazione  dei criteri stabiliti per la base d’asta e i requisisti richiesti per gli autisti soccorritori e per gli infermieri in termini di ore di impegno oltre che di retribuzione; ha annullato uno di questi bandi sul territorio dell’Asl di Avellino, attestando tra le motivazioni l’inammissibilità dell’infermiere professionale come volontario, poiché il bando prevedeva tra i requisiti dell’infermiere: laurea triennale in Infermieristica, Iscrizione Ipasvi e servizio a turni di 12 – 24 ore sulla postazione. L’infermiere professionale in turno non può essere impegnato come volontario o a rimborso spese, ma deve essere retribuito, secondo la sentenza, a 21 € ora come da CCNL.

Il bando pubblicato il 15/5/2017 sull’Albo Pretorio dell’Asl di Salerno: “Procedura aperta per l’affidamento semestrale con opzione di rinnovo per un altro semestre del Servizio di Trasporto Infermi e Soccorso per lo STI 118 Asl Salerno per un totale di € 11.881.400,00 (Iva inclusa) oltre € 11.881.400,00 per eventuale opzione di rinnovo per altri sei mesi”. All’Art. 4 del Capitolato Speciale d’appalto traccia i requisiti richiesti per il personale meglio specificati, recita l’articolo, nell’allegato 3 “Requisiti del Personale” di cui alleghiamo copia.

L’importo messo a base d’asta, i requisiti richiesti del personale hanno creato un’ondata di entusiasmo e di ottimismo negli operatori speranzosi in una stabilità occupazionale a portata di mano. Un elogio all’Azienda Salerno per la capacità di mettere in piedi un bando di grandi contenuti occupazionali ed assistenziali praticamente un capovolgimento dell’intero sistema di Emergenza Urgenza Territoriale.

L’entusiasmo degli operatori viene di colpo smorzato dai ricorsi presentati al Tribunale Amministrativo da Associazioni di Pubblica Assistenza aderenti ad ANPAS, che impugnano il bando per contestare l’ingiusta esclusione e soprattutto per sostenere l’esclusività e l’assegnazione diretta alle Associazioni di Volontariato. IL Tar di Salerno in via precauzionale accoglie il ricorso di una delle ATI il cui capofila è il gruppo GOPI di Caggiano, associazione nota in attività di protezione civile e di recente iscrizione all’albo del volontariato regionale, verosimilmente per potersi catapultare nella gestione del servizio di Emergenza Urgenza, e gestire come Associazione no profit appalti milionari pur non avendo una specifica esperienza pregressa o attuale nel settore; con una sospensiva del bando.

Cerchiamo di fare chiarezza: la legge quadro sul volontariato definisce l’attività di volontariato “…quella prestata in modo personale, spontaneo e gratuito tramite l’organizzazione di cui il volontario fa parte, senza fini di lucro anche indiretto ed esclusivamente per fini di solidarietà…”;

la stessa legge ha poi incluso nella definizione di volontariato ogni organismo costituito per svolgere la predetta attività “…che si avvalga in modo determinate e prevalente delle prestazioni personali, volontarie e gratuite dei propri aderenti…”.

A tal proposito l’Art. 17. – Volontario e attività di volontariato – al comma 3 recita: “…al volontario possono essere rimborsate dall’ente del Terzo Settore tramite il quale svolge l’attività soltanto le spese realmente sostenute e documentate per l’attività prestata, … in ogni caso sono vietati rimborsi spese di tipo forfetario…”. Il comma 4 recita : ”…le spese sostenute dal volontario possono essere rimborsate… purché non superino l’importo di €10 giornalieri e €150 mensili…”

Il Comma 5 chiarisce che la qualità di volontario è incompatibile con qualsiasi forma di rapporto di lavoro subordinato o autonomo e con ogni altro rapporto di lavoro retribuito con l’ente di cui il volontario è socio o tramite il quale svolge la propria attività di volontario.

Prevedendo 10 infermieri volontari e 10 autisti soccorritori per postazione, il rimborso spese per legge previsto, max €150 mensili pro-capite, corrisponderebbe a € 1500,00 per autisti soccorritore ed altrettanto per infermieri potessero essere impegnati come volontari. Le spese di rimborso potenzialmente previste per postazione corrisponderebbero teoricamente:

  • € 1500,00 mese per 10 autisti soccorritori;
  • € 1500,00 mese per 10 infermieri volontari presunti;
  • € 1000,00 mese per leasing Abz;
  • € 1000,00 mese gasolio e manutenzione Abz;
  • € 300,00 mese assicurazione personale e automezzo.

La spesa complessiva prevista come rimborso spese dovrebbe essere di € 5300,00 mensile.

Allo stato attuale la gestione del personale sulle postazioni di emergenza si sviluppa nel modo seguente:

  • Autista soccorritore € 50,00/60,00 per turno di 24 ore per un totale di € 1500,00/1800,00;
  • Infermieri professionali € 100,00/120,00 per turno di 24 ore per un totale di € 3000,00/3600,00;
  • € 1000,00 mese per leasing Abz;
  • € 1000,00 mese gasolio e manutenzione Abz;
  • € 300,00 mese assicurazione personale e automezzo.

Per un totale complessivo di € 6700,00 mensili a postazioni e utilizzo di personale a turnazione con pagamento in parte a rapporto libero professionale per gli infermieri da parte di alcune associazioni che si avvalgono della cooperazione di società cooperative no profit; associazioni con erogazione di pagamento, di autista soccorritore, tramite mandato bancario in rapporto ai turni svolti, altre senza neanche il rimborso spese minimo previsto da parte di alcune associazioni; altre ancora sfruttando l’utilizzo di infermieri professionale dipendenti dalla stessa azienda o pensionati con retribuzione a nero.

Si capisce quindi, da quanto enunciato che un sistema complesso di emergenza urgenza non può essere più affidato e/od organizzato sul sistema di volontariato sia per il lavoro nero e la chiara evasione fiscale, sia soprattutto per il superamento del volontariato in considerazione di un obiettivo occupazionale al fine di migliorare l’erogazione assistenziale e la formazione di personale dedicato e non improvvisato  per poter sostenere in modo adeguato l’evoluzione del sistema avviato verso l’informatizzazione aziendale anche nel sistema di emergenza territoriale : vedi scheda informatizzata- ipad, rete ima- cardiopad, rete stroke – trombolisi,  prossima rete trauma, centralizzazione, e quant altro verrà proposto in futuro per aumentare il livello assistenziale.

Riteniamo, quindi, che sia necessario il reclutamento di personale unicamente dedicato all’emergenza per poter far fronte alla formazione richiesta dall’azienda e garantire la migliore assistenza ai cittadini che esigono interventi sempre più ricercati per patologie delicatissime per la vita.

Al fine di poter garantire questi obiettivi occupazionali ed assistenziali ed evitare il depauperamento del territorio da giovani e valenti professionisti, riteniamo giusto rivolgersi ad imprese o società cooperative no profit per la gestione del complesso sistema quale quello dell’emergenza urgenza, anche perché verrebbe meno il concetto di volontariato essendo tutto il personale impegnato a rapporto di dipendenza rendendo superfluo l’utilizzo di personale a volontariato. A tale scopo non si comprende perché le Associazioni di Volontariato continuino a concentrare la loro attenzione sul sistema di emergenza urgenza piuttosto che rivolgerla ai servizi sociali integrandosi sulle esigenze territoriali di pazienti bisognosi di assistenza fisica, psicologica e sociale. E’ doveroso, un ringraziamento, da parte nostra a Vittorio Esposito, Sindaco di Sanza che ha mostrato grandissima sensibilità al problema sia occupazionale che assistenziale, facendosi carico di rappresentarlo nelle sedi istituzionali della politica regionale, provinciale e territoriale”.

 

 

 

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