Da San Pietro al Tanagro alla piattaforma Netflix: la storia di Elisabeth Cardiello nel documentario di Iannucci e Santos

Da Napoli al mondo. Il caffè sospeso approda su Netflix con un docufilm che vede protagonista una giovane ragazza originaria di San Pietro al Tanagro. Lei si chiama Elisabeth Cardiello, ha 34 anni e suo padre, Pietro Cardiello era di San Pietro al Tanagro. Lei, Elisabeth, è nata negli Stati Uniti d’America, dove ad oggi porta avanti una azienda che produce e commercializza appunto caffè. Un’esperienza che Elisabeth ha riportato in un documentario dal titolo “Caffè sospeso- coffee for all” che da maggio è approdato sulla prestigiosa piattaforma Netlix e nel quale ci sono anche scene girate prprio a San Pietro al Tanagro.

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“Caffè sospeso” è un film documentario realizzato dai registi Fulvio Iannucci e Roly Santos, prodotto da 39 Films. Il film è un viaggio attraverso le storie di tre persone reali che vivono in tre luoghi del mondo molto lontani fra loro – Napoli, New York e Buenos Aires. Con Elisabeth, i protagonisti sono infatti anche Giancarlo e Glodier: tre storie, tre persone che non si conoscono, non hanno nulla in comune, eccetto una cosa. Un caffè che ha cambiato le loro vite. Giancarlo ha compreso il valore di un lavoro onesto grazie al costante sostegno di Antonio e al desiderio di mettere su famiglia con una sua connazionale. Elisabeth scopre una sorprendente eredità che il padre le ha lasciato e di cui non conosceva affatto l’esistenza. Qualcosa che ha a che fare con il caffè: perché il caffè è ciò che rendeva unita la sua famiglia e rendeva speciale il rapporto con suo padre Pietro. Glodier lavorava come cameriere in un bar. Portava il caffè ogni giorno allo scrittore Martìn, che riusciva a lavorare solo in quel bar. Martìn lo ha inserito come personaggio in un suo libro e così Glodier ha avuto il coraggio di svelare la propria vera natura, senza più nascondersi. La storia di Elisabeth Cardiello e della sua famiglia sampetrese, grazie al documentario di Iannucci e Santos, è approdata anche al Rome Independent Film Festival ottenendo anche il riconoscimento culturale dalla Commissione per la Cinematografia del MIBACT.

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