Con Intercultura 6 studenti del Vallo di Diano diventano “Ambasciatori nel mondo”

Nuovo progetto di Intercultura. Tra i 30 studenti della provincia di Salerno che saranno presto ambasciatori in altrettanti Paesi nel mondo ci sono anche sei studenti del Vallo di Diano, insieme a 15 studenti di Salerno e 9 di Sarno. I ragazzi trascorreranno un programma all’estero con Intercultura in Thailandia, Cina, India, Svezia, Australia, Argentina, Tunisia, Russia, Repubblica Dominicana, Francia, Stati Uniti, Danimarca, Finlandia e Slovacchia. Nel Salone del Gonfalone del Comune di Salerno oggi la cerimonia di consegna, anche al vincitore della borsa di studio erogata dall’Assessorato alle Politiche Giovanili e all’Innovazione del Comune di Salerno: il giovane salernitano Antonio Delli Priscoli che trascorrerà un trimestre nel Belgio fiammingo. I ragazzi del centro Intercultura del Vallo di Diano vincitori della borsa di studio provengono dall’Istituto d’istruzione superiore “P.Leto” di Teggiano(3 studenti), dal Liceo scientifico  “Pisacane” di Padula(2 studenti) e dal Liceo Scientifico “Parmenide” di Roccadaspide ( 1 studente).

 

Ai 30 studenti si aggiunge Antonio Delli Priscoli di Salerno che potrà trascorrere un trimestre in Belgio fiammingo grazie alla borsa di studio erogata dall’assessorato alle Politiche Giovanili e all’Innovazione del Comune di Salerno. Sono tutti studenti che dimostrano un impegno costante a scuola e in famiglia, che amano uscire con gli amici e coltivare un hobby, ma soprattutto mettersi alla prova, per ampliare la propria visione del mondo, per poter un domani contare su quelle competenze trasversali, sempre più richieste dal mondo del lavoro, quali: l’apprendimento (o il miglioramento) di un’altra lingua, essere più predisposti ad intraprendere nuove iniziative, a relazionarsi con gli altri in maniera positiva, avere maggiori capacità critiche. La cerimonia di premiazione per il conferimento delle borse di studio si è tenuta oggi presso il Salone dei Marmi del Comune di Salerno. “Crediamo nell’investimento sull’educazione internazionale dei giovani – ha spiegato Mariarita Giordano – quale momento fondamentale nel bilancio della formazione personale: un’esperienza all’estero lontano da casa non solo è costruttiva sul piano delle lingue e delle competenze pratiche, ma anche e soprattutto nella capacità di affrontare al meglio le difficoltà e le sfide del mondo dello studio e del lavoro”. Presenti anche Renata Montesanti, membro del Consiglio Direttivo della Fondazione Intercultura e i volontari di Intercultura della provincia da cui, nel corso degli ultimi 8 anni sono stati selezionati 205 studenti che hanno trascorso da un’estate all’intero anno scolastico in uno dei 65 Paesi dove Intercultura sviluppa i suoi programmi di scambio.  : “La nostra comunità, spiega Paola Forcellati, Presidente Centro locale di Salerno, negli ultimi anni, ha beneficiato enormemente, a livello di impatto sociale, dell’esperienza vissuta all’estero da parte dei nostri ragazzi che, scegliendo.  Un’esperienza all’estero cambia la vita? La ricerca *dell’Osservatorio nazionale sull’internazionalizzazione delle scuole e la mobilità studentesca affidata a Ipsos dalla Fondazione Intercultura di quest’anno si è concentrata anche sui benefici e le competenze che si acquisiscono attraverso i programmi di mobilità individuale. Dalle interviste di 900 ex partecipanti a questi programmi, partiti tra il 1977 e il 2012, emerge un quadro chiaro grandi differenze rispetto alla media italiana: • non hanno avuto difficoltà a trovare lavoro o a cambiarlo, lo dichiara l’83% e il tasso di disoccupazione complessivo è al di sotto del 9% (vs un dato italiano pari al 14% tra i 20 e i 54 anni). • non sono di certo “bamboccioni”, visto che solo il 2% degli over 34 anni vive ancora con i genitori, rispetto a un dato nazionale che si attesta attorno al 12%. • sono persone soddisfatte della propria carriera, perché coerente con i propri interessi e aspirazioni, e della loro vita: il 90% si dichiara complessivamente felice, uno stacco netto rispetto alla media degli italiani che è del 67%. • sono consapevoli del ruolo attivo che devono avere nella società.

 

 

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