Inaugurata a Sanza la mostra “Firmato Diaz”: un viaggio nella memoria per celebrare i 100 anni dalla fine della Prima Guerra Mondiale

WhatsApp Image 2018-05-27 at 10.13.31 (1) WhatsApp Image 2018-05-27 at 10.13.31 WhatsApp Image 2018-05-27 at 10.13.30Una serata straordinaria, di grande profilo istituzionale, sull’onda delle emozioni e della commozione. E’ quella vissuta a Sanza in occasione dell’inaugurazione della mostra “Firmato Diaz”, per onorare i cento anni dalla fine della Prima Guerra Mondiale. Una mostra che, inaugurata ieri sera presso le sale espositive dell’antico monastero di Salemme, a Sanza, resterà aperta fino al 4 novembre, visitabile su prenotazione. “Firmato Diaz”, è un viaggio nella memoria,  tra immagini, documenti storici, cimeli che raccontano storie di uomini e di battaglie. Racconti di luoghi che furono teatro del grande scontro tra l’esercito Italiano e gli Austriaci. Un viaggio dal Passo del Tonale sino alla Marmolada, passando per l’altopiano del Pasubio, quello che fu all’epoca il confine conteso tra l’esercito italiano e quello austro-ungarico, oggi chiamato il Sentiero della Pace. L’amministrazione comunale di Sanza, ha inteso così celebrare la fine del Primo conflitto bellico mondiale. Un lavoro minuzioso curato dall’architetto Pasquale Citera, che ne ha allestito gli spazi con il coinvolgimento di collezionisti ed appassionati di cimeli storici (tra questi Sabino Curcio) reperti di grande valore storico che saranno in mostra per ben sei mesi. All’inaugurazione tenutasi presso la sala conferenze del CEA, hanno preso parte come relatori, lo storico locale, Felice Fusco, il Maggiore Francesco Giambà, del Comando Militare Esercito, Basilicata; del Comandante dell’8° Reggimento Artiglieria Terrestre “Pasubio”, il colonnello Giorgio Guariglia; l’antropologo, Giovanni De Luca, il giornalista Lorenzo Peluso. Ai saluti del Consigliere comunale con delega alla cultura, Antonella Confuorto è seguito il saluto di indirizzo del sindaco Vittorio Esposito. Poi la lettura dell’Armistizio attraverso le parole di Francesco Loguercio ed una riflessione sull’eroismo di Rosa Concetta Lapenta. La serata, sostenuta dalla BCC di Buonabitacolo, è stata arricchita dai canti del Coro Sinfonia di Voci “Teresa Miraglia”. Commovente poi il ricordo del Tenente di aviazione militare, Amedeo Rienzo, primo pilota militare del Vallo Diano, originario di Padula, perito in seguito alle ferite riportate in combattimento a pochi giorni dalla fine del primo conflitto mondiale. Un ricordo alla presenza della famiglia Rienzo, fortemente voluto dal sindaco di Sanza, Vittorio Esposito. Infine il viaggio nel tempo e la memoria tra i documenti, le foto ed i cimeli preziosi che hanno incantato e commosso i presenti. “Una mostra-racconto che emoziona e spinge alla riflessione su quello che è il valore immenso e impalpabile della Pace, in cui si è ha cercato di interpretare le tracce rimaste anche qui, nel Sud, da dove partirono miglia di giovani ragazzi per il Fronte” ha affermato il Consigliere Confuorto. “Un lavoro minuzioso grazie alla collaborazione preziosa del collezionista Sabino Curcio ed il prezioso supporto degli allestitori. Un grazie particolare alla BCC di Buonabitacolo per il sostegno; ma soprattutto sono davvero fiero del grande lavoro che questa giovane amministrazione sta facendo in questo primo anno di attività, perché il cambiamento di un paese deve avvenire prima nelle menti e questo lo si può fare solo facendo cultura; quello che i miei assessori e consiglieri stanno facendo senza tregua” ha aggiunto il sindaco Esposito.  “Un dovere civico il nostro, quello della memoria– ha aggiunto il sindaco Vittorio Esposito – La nostra comunità, Sanza, ha pagato come altre centinaia di piccoli comuni del Sud, un tributo elevato, di sangue e vite, 51 i nostri concittadini che hanno lasciato la vita al fronte. Ecco, perché oggi è necessario ricordare e noi lo facciamo con questa iniziativa che vuole ricostruire la memoria storica, per non dimenticare”. Documenti, cartoline, fotografie, oggetti, persino armi, per guardare e comprendere il dramma delle famiglie del nostro territorio; per capire le emozioni ed il dolore di migliaia di soldati che parteciparono alla Grande Guerra e per la prima volta si trovarono fianco a fianco con loro commilitoni di una parte del paese che parlava un’altra lingua, che aveva altri costumi ed abitudini, che per certi versi appartenevano ad un altro popolo.  Su quelle montagne del Pasubio, sul fronte austro-ungarico, si è concretizzata la nazione Italiana; li è nato lo spirito della Patria che quei giovani hanno difeso e per il quale hanno combattuto e sono morti. Questa iniziativa vuole dunque fornire un tassello fondamentale per la “memoria” delle vecchie e delle nuove generazioni. “Grazie al contributo di  tutti coloro che sono intervenuti con questa mostra oggi mettiamo un punto fermo nella memoria della nostra comunità. Ricordare, onorare per dare un esempio concreto e valori ed ideali ai nostri giovani” ha concluso Esposito.

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