“Vite in Cenere”, la storia di Giovanna Curcio e Annamaria Mercadante al centro dell’evento organizzato dalla Consulta delle Amministratrici Vallo e Tanagro

La consulta delle amministratrici del Vallo di Diano e Tanagro ha voluto ricordare e rendere omaggio ieri a Giovanna Curcio ed Annamaria Mercadante, le due operaie che il 5 luglio del 2006 persero la vita nel rogo del materassificio bimaltex a Montesano sulla Marcellana. La tragedia della Bimaltex è stata infatti al centro di un evento tenutosi presso il polo Cappuccini a Sala Consilina, nell’ambito del quale a farla da protagonista è stata la piece teatrale della professoressa Rosaria Zizzo, dal titolo “Vite in cenere”, ispirata proprio alla vicenda delle due povere operaie. La lettura di alcuni brani tratti dal testo teatrale ha letteralmente fatto rabbrividire il pubblico presente in sala, tra cui anche alcuni familiari di Giovanna e Annamaria.

bimaltex 2 bimaltex

L’evento è iniziato con la lettura di alcuni articoli della Costituzione che hanno portato ad una riflessione sul diritto al lavoro, quel lavoro che purtroppo costò la vita a Giovanna e Annamaria. Visibilmente emozionata l’assessore del Comune di Sala Consilina Gelsomina Lombardi che ha voluto portare i saluti anche di Filomena Gallo, dell’associazione Luca Coscioni, e dell’ex consigliere regionale Anna Petrone. Fiera ed emozionata per l’iniziativa messa in campo si è detta Tania Esposito, presidente della Consulta. “Come donne, prima ancora che amministratrici, ha spiegato la Presidente, non potevamo non trattare questa forma di violenza, perchè ciò che accadde alla Bimaltex, le condizioni di lavoro a cui erano costrette le operaie, continua Esposito, rappresentavano una vera  propria violenza sulle donne”. Il sindaco Cavallone ha voluto ricordare quanto ancora oggi le condizioni di lavoro per le donne possano essere differenti, anche dal punto salariale, rispetto alle stesse condizioni per un uomo, prova del fatto che poco o nulla ci insegnano le morti bianche e nello specifico quelle di Giovanna e Annamaria. Presente anche il sindaco di Montesano Giuseppe Rinaldi. “La morte di Giovanna, a soli 15 anni, e quella di Annamaria, ha affermato Rinaldi, scossero le coscienze del territorio, ma solo per poco. Si è trattato di una tragedia che fu preceduta da violenza, quella appunto subita dalle operaie costrette a lavorare senza le minime norme di sicurezza. Ma purtroppo, continua Rinaldi, quella tragedia non ha segnato il passo. Tante sono ancora le realtà sommerse, le situazioni di lavoro nero che si portano  avanti tra l’indifferenza di chi sa, vede, e si volta dall’altra parte. Il nostro compito, ha terminato poi Rinaldi, è proprio quello di favorire la cultura della legalità, e bisogna farlo partendo proprio dalle scuole”. Per Katia Pafundi, del Centro Antiviolenza Aretusa, poco o nulla è cambiato dal 2006 ad oggi. “Sono oltre 100 le storie di violenza che in pochi anni abbiamo registrato sul territorio. 110 di preciso, 110 storie alle quali cerchiamo di dare risposte, ma purtroppo devo rilevare che chiedere aiuto, ancora oggi, per una donna è difficile, la richiesta di aiuto infatti viene vissuta come una vergogna”. La professoressa Rosaria Zizzo, ha spiegato poi come è nata l’idea di questo testo teatrale che ha riscosso tantissimo successo in tutta Italia. “Il teatro, ha spiegato la Zizzo, resta impresso nella memoria, più di un libro. Quando i miei alunni hanno interpretato “Vite in Cenere”, si sono calati davvero nei panni delle operaie Bimaltex, documentandosi su quanto accaduto a Montesano ma anche su altre stragi che hanno visto come vittime dei lavoratori, come per esempio la tragedia della Tyssen Krupp. La mia speranza è che i giovani che oggi ascoltano , vedono, o leggono la storia di Giovanna ed Annamaria, da adulti possano agire per cambiare questo stato di cose”.

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