Sassano, una mostra per ricordare il Soldato Penna. Le lettere al padre dal Fronte: “Tornerò presto, comprami stivaletti nuovi”

“Se non fu possibile salvare il Soldato Penna, molto si può fare per perpetuarne la memoria”.

Nella frase di Geppino D’Amico, giornalista e storico, è racchiuso il senso dell’iniziativa fortemente voluta dalla famiglia Penna e patrocinata dall’Amministrazione Comunale di Sassano.

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Fino al prossimo 10 settembre, presso Palazzo Picinni, sarà possibile visitare la mostra dedicata a Vincenzo Penna, soldato nato nel piccolo comune del Vallo di Diano, che in giovane età diede la vita per la Patria. La famiglia Penna ha conservato per 101 anni tutta la documentazione relativa alla morte di Vincenzo, nel nome di un affetto che ha travalicato i confini del tempo e della stessa morte. In occasione dell’inaugurazione della mostra, al soldato valdienese e alla sua storia è stato dedicato un convegno molto partecipato, moderato da Geppino D’Amico ed al quale hanno preso parte, tra gli altri, il sindaco di Sassano e presidente del PNCVDA Tommaso Pellegrino, il parroco don Otello Russo, il Colonnello dell’Esercito Giuseppe Totaro, lo storico e archivista Giuseppe Aromando e l’assessore comunale Mario Trotta. Presenti, ovviamente, i rappresentanti della famiglia Penna: Alfonso, Arturo, Mina e Tiziana, ed anche congiunti arrivati a Sassano da Roma e dalla Germania, e tanti cittadini di Sassano che hanno voluto testimoniare la loro vicinanza.

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Di notevole interesse la mostra: tra il materiale esposto, di particolare rilievo sono alcune foto del giovane e le lettere dal fronte che Vincenzo aveva inviato ai familiari, per rassicurarli sulle sue condizioni. Sperava di tornare a casa e di vivere la sua vita. Come dimostra, tra le tante, la lettera con cui chiedeva al padre di inviargli al fronte un paio di stivaletti nuovi ed eleganti “perché mi servono per la libera uscita”. Invece, purtroppo non andò così.

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Vincenzo Penna era nato il 13 marzo del 1896 a Sassano. Il suo sogno era quello di entrare in una banda dell’esercito. Chiamato in guerra, in un primo tempo lavorò nelle retrovie come panettiere, ma poi fu mandato in prima linea nel 273° Reparto Someggiato di Sanità. Morì per le ferite riportate in combattimento il 19 agosto del 1917, prima della battaglia di Caporetto che iniziò il 24 ottobre. Verosimilmente, sono due le battaglie durante le quali Vincenzo poté essere colpito: XI battaglia dell’Isonzo (che iniziò il 17 agosto con la conquista dell’Altopiano della Baunsizza) oppure la battaglia del monte Ortigara (iniziata il 10 giugno). Più verosimile appare la prima ipotesi.

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Furono 8.000 circa i soldati della provincia di Salerno morti durante o a seguito della grande guerra. Il primo a cadere fu Achille Bonito Oliva; il più giovane Cono De Paola di Teggiano (dove era nato nel 1900). Furono 230 i decorati con medaglia al valor militare. La notizia della morte di Vincenzo fu data ai familiari dal sindaco di Sassano. Dopo il 10 settembre la mostra dedicata al Soldato Penna sarà trasferita a Montesano, per le manifestazioni conclusive dedicate al Centenario della Grande Guerra. “L’augurio –ha sottolineato il giornalista e storico Geppino D’Amico-  è che il materiale custodito venga risistemato e, almeno in parte, pubblicato. Se non fu possibile salvare il Soldato Penna molto si può fare per perpetuarne la memoria. La famiglia ha fatto la propria parte; tocca ad altri continuare l’opera e rendere pubblico il prezioso materiale”.

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