Nubifragi e grandine d’Agosto, gravi danni alle colture agricole anche nel salernitano

I forti nubifragi che hanno colpito negli ultimi giorni tutta la Campania hanno messo a dura prova anche gli agricoltori salernitani. Questa estate 2018 sarà ricordata per un mese di agosto caratterizzato da continui temporali, spesso associati a grandine.

Coldiretti Campania evidenzia grossi danni anche nell’agro nocerino-sarnese, tra Salerno e Napoli, dove le perdite di ortaggi arrivano anche al 100%. I produttori di San Marzano Dop registrano perdite del 30/40%, dovute all’eccesso di umidità che ha colpito le radici delle piante e i pomodori in maturazione. Danni ai frutteti si segnalano anche nell’area tra Napoli Nord e Caserta, dove negli ultimi giorni si è abbattuta la grandine. Per la stessa ragione si rilevano danni al tabacco, a macchia di leopardo, tra Caserta e Benevento. Preoccupazione in Irpinia per la raccolta delle nocciole. Gli allevatori segnalano difficoltà anche nelle stalle. Sotto osservazione vigneti e uliveti, aspettando cosa verrà giù dal cielo nei prossimi giorni. Il maltempo non ha risparmiato nemmeno la parte sud della provincia salernitana, con disagi per la viabilità. In particolare nel Cilento temporali e forte vento hanno provocato la caduta di alberi sulla Cilentana, e disagi anche nell’area del Monte Stella, in particolare alla rete elettrica. “Purtroppo siamo costretti ogni anno a fare i conti con questo clima impazzito – sottolinea Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania – che alterna periodi di forte siccità a precipitazioni concentrate in periodi in cui le colture hanno bisogno di sole. Le forti piogge di questi giorni scivolano via e lasciano solo danni, mentre dovremmo essere in grado di trattenere l’acqua per utilizzarla quando manca. Ben venga la proposta di riordino dei Consorzi di Bonifica, purché vada nella direzione degli investimenti in infrastrutture e tecnologia in grado di reagire ai mutamenti climatici. Stesso discorso -conclude il presidente di Coldiretti Campania- vale per i fondi europei, nella cui programmazione deve trovare sempre più spazio il rafforzamento della capacità di reagire agli effetti dei cambiamenti climatici”.

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