Omicidio di Eboli: l’assassino ha confessato. Ucciso con diverse coltellate durante il sonno dopo una futile lite

Nel tardo pomeriggio di ieri i carabinieri del Nucleo investigativo di Salerno e i militari della stazione di Eboli hanno fermato un sospetto per l’omicidio dell’indiano, Singh Iakhvir, avvenuto in un allevamento di bufali a Santa Cecilia di Eboli in via Provinciali dei Salici. Le indagini scattate alle tre di notte dopo l’allerta ai carabinieri guidati dal capitano Geminale da parte del personale del 118 considerato che sul cadavere c’erano palesi segni di un omicidio hanno portato al fermo del 27enne. Il tempestivo intervento degli uomini dell’Arma, le approfondite attività di rilievi compiute col supporto della sezione investigazioni scientifiche del comando provinciale salerno, l’ascolto delle testimonianze, la raccolta (particolarmente complessa) di tutte le tracce e gli indizi hanno permesso di risolvere il giallo.

La scena del crimine era assai complessa e non è stato per nulla semplice ricostruire la dinamica dei fatti. Il lavoro senza sosta dell’Aliquota operativa della Compagnia di Eboli, della Stazione di Santa Cecilia, della Scientifica, con l’analisi dei filmati di video sorveglianza hanno portato verso la giusta strada. I sommozzatori dei vigili del fuoco di Salerno hanno rinvenuto l’arma del delitto. Un coltello da cucina lanciato (come indicato dall’omicida) in un laghetto artificiale. A questo punto, con gli elementi raccolti e dopo aver ricostruito la tragedia, i fatti sono stati contestati in un lungo ed estenuante interrogatorio svoltosi  negli uffici del Comando Compagnia di Eboli che ha comportato la confessione del cittadino indiano reo dell’omicidio.

Il tutto è per futili motivi. La notte si è registrata una lite durante la quale la vittima aveva cercato di aggredire il suo connazionale con una bottiglia rotta. Questi prima scappava e poi tornava per ucciderlo nel sonno colpendolo più volte con violenza inaudita, la mortale alla gola.

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