Salerno: 21 dicembre 1982 – 21 dicembre 2012: trent’anni del presepe dipinto, festa con il maestro Carotenuto.

Erano le 18.30 del 21 dicembre 1982, quando, nella sala S. Lazzaro della Cattedrale di Salerno, il parroco del Duomo, don Giovanni Pirone e l’arcivescovo, mons. Gaetano Pollio, inauguravano il “Presepe Dipinto” del maestro Mario Carotenuto. Un’idea originale, quella di dipingere su sagome a grandezza naturale persone colte dalla vita reale, abitanti del centro storico, artisti, religiosi, politici, personaggi popolari, tutti ritratti dal vivo e con quel tratto distintivo dell’arte di Carotenuto. A distanza di trent’anni, venerdì 21 dicembre alle 18.30 nella sala del Duomo che da sempre ospita l’allestimento artistico, si terrà una festa con la presenza dello stesso Carotenuto, alla presenza degli amici, dei personaggi che nel tempo hanno posato per lui e del critico d’arte Massimo Bignardi. Per l’occasione è stata pubblicata anche una piccola brochure, dove si ricorda la genesi e la scommessa di un presepe nato per dare “qualcosa in più alla città di Salerno”. Si legge nel testo, firmato “I ragazzi di don Pirone”, in memoria del parroco del Duomo che li aggregò insieme ad altre storiche iniziative: “noi, i ragazzi di don Giovanni (Peppe Natella, Carletto Comunale, Salvatore Acconciagioco, Michele Fortunato, Paolo Fortunato, Carmine Jacovazzo, Franco Silvestri, Valerio Pappalardo, Alfredo Miccio, Corradino Pellecchia, Vittorio Laurenzano e Amedeo Ternullo), consumavamo le nostre serate accompagnando Mario Carotenuto nella folle avventura del presepe.  Serate indimenticabili, passate nella San Lazzaro, nel tepore della fiamma scoppiettante di un braciere improvvisato. In quell’aria incantata si chiacchierava di amori e miserie, di speranze e melanconie, di storie di piccola gente”. Noi tutti ci sentiamo di dire un grande grazie al maestro, spiega Peppe Natella: “grazie ancora, per averci trasmesso quella sconfinata voglia di vivere e di fare. Un grazie che è anche un doppio augurio, per i trent’anni del suo presepe e per i suoi novant’anni”.

 

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