Cava dei Tirreni (SA): il capogruppo del PDL Polacco contro quanto dichiarato dal consigliere comunale Del Vecchio.

Riceviamo e pubblichiamo:

In riferimento all’ultimo comunicato del consigliere Giovanni del Vecchio il capogruppo del PDL dott. Enrico Polacco dichiara quanto segue: “Dispiace constatare che il consigliere comunale Giovanni Del Vecchio abbia le idee un po’ confuse sia sul piano politico che istituzionale. Dispiace che gli sfugga, in primo luogo, una circostanza dirimente: il capogruppo consiliare è scelto in piena autonomia dai componenti del Gruppo consiliare. È evidente che si tratta di una scelta fiduciaria, una prerogativa esclusiva dei consiglieri comunali, i quali scelgono chi deve rappresentarli nelle sedi istituzionali e politiche, nonché presso l’opinione pubblica, e di sicuro non deve necessariamente essere condivisa “con i nuovi vertici locali del partito”. Anche se, poi, contraddicendosi, il consigliere Del Vecchio parla del PDL  come  “di un partito che non esiste perché ancora da rifondare”. Ma questo partito c’è o non c’è? Deve mettersi d’accordo con se stesso e, quando l’avrà fatto, ci farà sapere. Dispiace, inoltre, che parli di “blitz antidemocratici”  e di “accordi sottobanco, che non fanno altro che distruggere l’immagine di un partito che a Cava nelle ultime politiche ha ottenuto quasi 18.000 consensi”. Quella di Del Vecchio è un’assai bizzarra concezione della democrazia,fingendo di dimenticare che il Gruppo consiliare è composto da eletti del popolo che hanno ricevuto la loro legittimazione politica ed istituzionale proprio dal consenso popolare.  Un voto, peraltro, che alle ultime elezioni comunali li ha visti premiati in misura assai più cospicua di quanto non sia accaduto al consigliere Del Vecchio. Dispiace, infine, constatare che il consigliere Del Vecchio apprezzi (bontà sua!) “molto quei consiglieri comunali che non hanno lasciato il partito”, ma che nello stesso tempo, lui che il partito lo ha abbandonato, pretenda di salire su un piedistallo e dare, a chi nel partito è restato, lezioncine di coerenza politica e di etica. Al consigliere Del Vecchio chiediamo sommessamente non un bagno, ma almeno un pochino di umiltà. Non esigiamo né abiure né autocritiche, ma di certo riteniamo utile e preferibile che siano dismessi i panni da salvatore della patria o da novello ‘Solone’. Con il consigliere Del Vecchio conveniamo sul fatto che “la politica è una cosa seria”, e l’amministrazione della res pubblica lo è ancora di più, per dare spazio alle tante mosche cocchiere che affollano l’attuale scena politica. Mai come adesso è tempo della responsabilità, dell’umiltà, della sobrietà, della moderazione. Sono questi, e non altri, gli elementi fondanti del dialogo.”

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