Smantellata fiorente attività di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione a Polla, Battipaglia, Potenza, Foggia e Avellino.

Smantellata articolata attività di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione da parte dei carabinieri. La scorsa notte, infatti a Polla, Battipaglia, Potenza, Foggia e Avellino, a conclusione di complessa ed articolata attività investigativa iniziata nel luglio del 2012, supportata anche da indagini tecniche, finalizzata a contrastare il fenomeno dello sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione nel “Vallo di Diano”, i militari del dipendente Norm della Compagnia Carabinieri di Sala Consilina, coadiuvati da quelli delle Compagnie Carabinieri di Potenza, Battipaglia e Avellino, hanno dato esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Sala Consilina. L’indagine è stata diretta e coordinata dalla Procura  della Repubblica presso il Tribunale  di Sala C.na. Tre persone sono finite nei guai. Due di queste, rispettivamente di Avellino e Santo Domingo, sono state sottoposte al regime degli arresti domiciliari, mentre la terza originaria di Battipaglia, dovrà scontare la misura della custodia cautelare in carcere.  I predetti sono ritenuti responsabili del reato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. I reati accertati, sono stati commessi nel Vallo di Diano, a Potenza e Battipaglia, dal luglio del 2012 al novembre del 2012. Nell’ambito dell’operazione, i militari , hanno sequestrato 4 appartamenti nelle città di Polla, Battipaglia e Potenza, oltre a strumenti informatici e telematici utilizzati dagli indagati per la commissione dei reati. In particolare, due delle persone fermate, rispettivamente padre e figlia, favorivano e sfruttavano la prostituzione di numerose donne sudamericane. In particolare, imponevano a ciascuna delle donne e riscuotevano dalle stesse, il prezzo per la disponibilità di una stanza, stabilito in euro 60,00 al giorno, con pagamento anticipato di due giorni, procedevano ad accompagnare le donne nelle case disponibili e a provvedere alle esigenze abitative delle stesse. L’arrestata, favoriva la prostituzione di alcune donne sudamericane, pubblicizzando, a pagamento, l’attività di meretricio, mediante specifiche inserzioni erotiche, corredate da fotografie, molte delle quali non corrispondenti alle reali caratteristiche fisiche delle donne, su vari siti internet.

 

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