Osservatorio Economico Provinciale: non si ferma la voglia di fare impresa in provincia di Salerno.

La crisi di fiducia che ha caratterizzato il territorio nel corso del 2012 ha rallentato ma non fermato la voglia di fare impresa in provincia di Salerno. Tra gennaio e dicembre dello scorso anno è stata rilevata la nascita di 8.234 imprese, a fronte delle quali 7.909 hanno smesso di operare, con una saldo positivo di 325 unità, che rappresenta lo 0,27% di incremento. Tale crescita, sicuramente inferiore a quella registrata l’anno precedente (+1,36% nel 2011), risulta anche più contenuta di quella registrata dal sistema imprenditoriale campano (0,93%) e nazionale (0,31%). A determinare tale andamento in provincia di Salerno è stata da un lato la ridotta dinamica delle aperture (diminuite di oltre 450 unità rispetto al 2011) e dall’altro il consistente aumento delle chiusure (oltre 800 in più rispetto all’anno precedente), che si sono verificate con maggiore intensità nel primo trimestre dell’anno. Va rilevato che a queste cessazioni si sono aggiunte ulteriori 1.060 cancellazioni disposte amministrativamente dalla Camera di Commercio di Salerno  Le dinamiche per forma giuridica presentano un tasso di crescita positivo per tutte le tipologie, ad eccezione delle imprese individuali (-1,42%) frutto di 5.468 iscrizioni a fronte di 6.527 cessazioni con un saldo pari a -1.059 imprese. Risulta invece confermata la crescita delle società di capitale, che sono 1.031 in più, con una percentuale del +4,84%, superiore anche a quella del 2011 (4,6%)  Le dinamiche settoriali evidenziano l’andamento negativo solo per le attività agricole (-4,8%) e per la manifattura (-0,2%). Le attività dei servizi di alloggio e di ristorazione presenta il saldo settoriale più elevato in termine di valore assoluto (+475 unità), mentre appare rallentare la dinamica del commercio (+74). Prosegue l’ampliamento della base imprenditoriale salernitana per il settore dei servizi. Si tratta comunque di un generale contesto di rallentamento che in ambito regionale e italiano, pur presentando una dinamica meno intensa, risultava già avviato nel 2011, in controtendenza con l’andamento provinciale.

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