Occupazione: miracolo Salerno, è l’unica provincia che cresce in Campania.

La provincia di Salerno è un miracolo economico ed occupazionale. Non solo in Campania, ma in Italia. I dati di Unioncamere e ministero del Lavoro, sulla scorta del bollettino previsionale dell’occupazione per il primo trimestre 2013, sono catastrofici per tutto il Paese. Tranne che per poche isole felici. E Salerno, tra queste, è probabilmente uno dei territori più virtuosi. Capace di presentare un saldo positivo, tra nuovi assunti e posti di lavoro persi nel periodo gennaio-marzo 2013, pari a +1.010. Solo Benevento riesce a tamponare la crisi (+60 unità lavorative), poi c’è il crollo assoluto di Avellino (-490), Caserta (-790) e Napoli (-1.340). I nuovi contratti di lavoro che saranno attivati nel prossimo trimestre saranno, in Campania, 15.790. La gran parte saranno assunzioni di personale dipendente, anche se non tutti a tempo indeterminato, con una quota del 9% di interinali e la restante parte con collaborazioni a progetto e lavoro indipendente. Ma a questi numeri in ingresso fanno da contraltare le 17.350 unità in uscita dal mondo del lavoro. Causate soprattutto da contratti in scadenza, pensionamenti ma anche licenziamenti. E il saldo, quindi, diventa negativo: -1.560 posti di lavoro. A soffrire saranno soprattutto il settore delle costruzioni e il commercio. Comparti, questi, in caduta libera. Per il Mezzogiorno sarà quasi una catastrofe in questo settore: -24mila il saldo tra entrate e uscite previste. Segno meno addirittura per il Trentino Alto Adige e giù la Lombardia. Ma a livello provinciale «è da segnalare la sostanziale stabilità prevista dalle imprese di Salerno e di Isernia – è specificato nel bollettino Unioncamere – mentre per Enna, Trento, Trapani e Matera il saldo supererà il -2%. In valori assoluti, Roma appare destinata, nella previsione delle imprese, a ridurre l’occupazione dipendente nei primi tre mesi dell’anno di oltre 6.600 unità, seguita da Napoli (-3mila), Trento e Bari (-2.800). Salerno, in controtendenza, potrebbe invece creare 100 posti di lavoro in più». Solo Benevento +60 unità), quindi, può mantenere il passo. Ma Salerno svetta con un saldo positivo di +1.010 posti di lavoro rispetto ai crolli di Avellino, Caserta e Napoli. Nel Salernitano, complessivamente, saranno attivate 2.560 assunzioni, +63% rispetto allo scorso trimestre, ma di queste ben 1.540 (60% del totale) saranno a tempo determinato. Turismo e servizi sono a caccia di unità lavorative, 670 posti di lavoro saranno creati nel prossimo trimestre, meno invece l’industria che si ferma a quota 300. Poi il commercio con 360 contratti disponibili. C’è un elemento caratterizzante in tutte queste figure professionali richieste: la specializzazione e, nel settore turismo, soprattutto la conoscenza delle lingue straniere. Le 2.560 assunzioni programmate riguarderanno circa 400 laureati, quasi 800 diplomati, 590 figure in possesso della qualifica professionale e circa 770 alle quali non verrà richiesta una preparazione scolastica specifica. «L’unico comprensorio italiano in cui l’occupazione, invece che diminuire, sale, sia pure di poco è Salerno con la sua provincia – ha detto il sindaco De Luca sul profilo Facebook – ciò grazie a 700 posti in più registrati nel settore del turismo. Un incoraggiamento per noi ad insistere su riqualificazione urbana, cultura, ambiente e qualità dei servizi ricettivi».

Fonte: CorrieredelMezzogiorno.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *