SEL “Fratelli Cervi” Sala Consilina: legge 194, garantire un diritto!

“Presso l’ospedale di Polla non è più possibile per le donne praticare l’interruzione volontaria di gravidanza entro i 90 giorni di gestazione. Tutti i medici del reparto di Ginecologia si sarebbero infatti dichiarati obiettori di coscienza. Sulla vicenda intervengono le RSU sindacali della CGIL. “Disattesi i diritti di interruzione di gravidanza delle donne sanciti dalla legge 194 del 22 maggio 1978”

La notizia, pubblicata in questi giorni sulla stampa locale, ci sconcerta.

In merito alla sospensione del diritto all’interruzione volontaria di gravidanza, siamo offesi come cittadini da una scelta folle, che nell’indifferenza generale non tiene conto del diritto delle donne a decidere per sé e per la propria salute rispetto a un percorso difficile e intimo, per il quale tanto si è dibattuto negli anni in cui nasceva la legge 194.

Crediamo sia innanzitutto necessario rileggere quella legge, imparare a capirne il senso profondo di collaborazione, di sostegno e tutela della salute della donna. Lo spirito della 194 (nonostante si leghi esclusivamente alla parola “aborto”) è in realtà quello di tutelare l’autonomia delle donne, la vita e la capacità di affrontare con consapevolezza e senza condizionamenti esterni (sociali, economici) tutte le  possibilità; la legge 194 prevede che la donna sia assistita da un’ intera equipe di esperti (ginecologi, assistenti sociali, psicologi, ecc) che la aiuti “…a rimuovere le cause che la porterebbero alla interruzione della gravidanza…” (art.5 legge 194)

La 194 è una legge rispettosa e “lungimirante”: contempla la libertà di scelta di ogni operatore (medici e personale non medico) di dichiararsi obiettore;  ma allo stesso tempo, sancisce il diritto imprescindibile delle donne all’interruzione volontaria di gravidanza.

Se i medici del reparto di ginecologia dell’ospedale di Polla, si sono legittimamente dichiarati obiettori,  rammentiamo l’articolo 9 della legge stessa:  “L’obiezione di coscienza esonera il personale sanitario ed esercente le attività ausiliarie dal compimento delle procedure e delle attività specificamente e necessariamente dirette a determinare l’interruzione della gravidanza, e non dall’assistenza antecedente e conseguente all’intervento. Gli enti ospedalieri e le case di cura autorizzate sono tenuti in ogni caso ad assicurare lo espletamento delle procedure previste dall’articolo 7 e l’effettuazione degli interventi di interruzione della gravidanza richiesti secondo le modalità previste dagli articoli 5, 7 e 8. La regione ne controlla e garantisce l’attuazione anche attraverso la mobilità del personale.”

Ci aspettiamo che la Direzione sanitaria faccia chiarezza e che si prendano immediatamente i provvedimenti necessari per ripristinare il servizio.

Sinistra Ecologia Libertà “f.lli Cervi” di Sala Consilina, seguirà con grande attenzione la vicenda, utilizzando tutti gli strumenti necessari per ripristinare il pieno rispetto della legge 194 presso l’ospedale di Polla.

 

Sinistra Ecologia libertà

Fratelli Cervi Sala Consilina

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