Calcio: “Festa” granata. All’Arechi in 10.000 per salutare la capolista.

Ne’ lega pro e ne’ serie B, questa Salernitana è da Serie A. La scenografia la dice tutta sull’atmosfera di ieri creata dalla curva in un Arechi epicentro della festa. Dopo la promozione acquisita la scorsa settimana, i granata vengono accolti da più di 10000 tifosi ansiosi di abbracciare tutti i calciatori e soprattutto desiderosi di riabbracciare il grande calcio a Salerno. Scenografia da brividi davanti a Mezzaroma e Lotito che non risparmia la solita paternale, «la gente deve darci lo stimolo per andare sempre avanti», alla presenza del sindaco De Luca che sogna. I granata tornano in Prima Divisione dopo due anni di inferno, di rincorse e trasferte nella periferia del calcio. Ieri contro l’avversario di turno della 31esima giornata, Il Poggibonsi, la Salernitana matematicamente già promossa da una settimana, appare appesantita e quasi svogliata. Va subito sotto dopo una dormita della difesa, non trova mai lo spunto per 65′, fino a quando  non resta in dieci per le proteste di Guazzo e fin quando Perrone non mischia le carte a centrocampo. Ginestra con il suo diciassettesimo centro stagionale salva l’imbattibilità casalinga. Al fischio finale si leva l’urlo granata. Tutti sotto la curva a festeggiare. Un 1-1 contro i toscani,  che chiude in bellezza una domenica bestiale. “Oggi per me è stata una grande emozione: se qualcosa ti colpisce è difficile trattenere i sentimenti- dice in conferenza stampa Perrone ai giornalisti. Sono una persona molto sensibile e vedere quella coreografia è stato per me molto toccante. L’abbraccio a fine partita è stata poi una sensazione unica: guardare in faccia i tifosi uno ad uno e scorgere in loro tanta felicità è per noi motivo di grande soddisfazione ed orgoglio perché è sempre bello riuscire a fare qualcosa per gli altri”.