Santa Marina (SA): ordinato sacerdote don Raffaele Brusco.

Grande festa nella comunità vibonatese per l’ordinazione sacerdotale del diacono don Raffaele Brusco. Lo scorso sabato, alle ore 18:00 presso la Concattedrale di Santa Maria Assunta di Policastro Bussentino, gremita come nelle grandi occasioni, il Vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro, Mons. Antonio De Luca ha presieduto alla solenne Celebrazione dell’ordinazione presbiterale, con la concelebrazione di Mons. Enrico Dal Covolo, magnifico rettore della Pontificia Università Lateranense e circa sessanta sacerdoti provenienti da tutta la Diocesi e da altre realtà religiose. Presenti anche le amministrazioni comunali di Vibonati e Santa Marina nella persona dei sindaci Massimo Marcheggiani e Fortunato Dionigi. I canti curati e gioiosi, la partecipazione convinta e sentita da parte di tutti i presenti hanno dato alla Celebrazione il senso di una Chiesa viva e vivificata dallo Spirito. Il neo sacerdote, di 29 anni, ha prestato il suo servizio nella parrocchia di provenienza Santuario Sant’Antonio abate di Vibonati, impegnandosi nell’ambito catechetico e liturgico parrocchiale dove è nata la sua vocazione anche grazie alla guida paterna del suo parroco, don Elia Guercio. “Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato e anche Dio è stato glorificato in Lui. Se Dio è stato glorificato in Lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito”. Questo il passo evangelico, nel quadro dell’Ultima Cena, meditato sabato da sua Eccellenza Mons. Antonio De Luca “a questo reiterato comando dovrai ispirare la tua esistenza, anche quando l’incertezza, l’aridità, il senso dell’abbandono saranno in agguato nelle tue giornate, dovrai riandare al Signore Gesù, autore di una gioia che non tramonta. Diventa annunziatore forte e mite della Parola che ci salva, celebra i Sacramenti, soprattutto l’Eucarestia, conservando lo stupore per il grande dono ricevuto”.

 

Un dono che la comunità di Vibonati riceve dopo 58 anni, con l’ultima ordinazione sacerdotale di don Paolo Pifani. Don Raffaele testimonia un grande dono per la sua vita: insieme a Dio, nella libertà, ha gettato le fondamenta di un progetto, di un sogno e solo con Lui e per Lui sarà ora possibile costruire e rendere abitabile questa nuova storia.

Emozionante è stata la liturgia dell’ordinazione sacerdotale: iniziata con l’appello del candidato, la presentazione e l’attestazione di idoneità, si è conclusa con l’elezione all’ordinazione presbiterale di don Raffaele. Il vescovo De Luca ha imposto le mani sul capo del diacono, nominandolo nuovo sacerdote. Infine, la vestizione con gli abiti sacerdotali (stola e casula) ha conferito al neo-eletto il segno della sua novella funzione di culto nella Chiesa Cattolica.

“Elevo la mia lode, la mia gioia, la mia preghiera e soprattutto sento il dovere, di ringraziare il Signore, per tutti i suoi innumerevoli benefici, per il suo infinito amore che ha riversato, giorno dopo giorno, su di me e per la sua tenerezza che, come una madre, mi ha guidato per mano, anzi spesso mi ha portato in braccio, donandomi continuamente il suo amore e la sua infinita bontà.
La grazia del sacramento ha legato la mia vita indissolubilmente al servizio del popolo di Dio, sotto la guida dello Spirito Santo. Con l’ordinazione inizia un nuovo percorso di vita e di continua formazione, dove sono cosciente, che non mancheranno responsabilità, ma anche gioie e condivisioni. La mia vita cambia radicalmente, pertanto chiedo a tutti di continuare a ricordarmi nelle vostre preghiere perché, mi lasci plasmare giorno dopo giorno, dalla grazia di Cristo e, come ho promesso con le parole del rito dell’ordinazione, di essere sempre più strettamente unito a Cristo per la salvezza di tutti gli uomini, specialmente a quanti ne hanno più bisogno e che il Cristo stesso predilige, cioè gli ammalati, i più deboli e gli ultimi”. Queste le parole di don Raffaele subito dopo aver ricevuto l’imposizione delle mani da parte di sua Eccellenza Mons. Antonio De Luca. L’ordinazione di Don Raffaele, insieme a quella di Don Pasquale Gaito tenutasi la scorsa settimana si fa occasione propizia per riflettere sulla grandezza del sacerdozio ministeriale, istituito da Cristo e da Lui lasciato come il più prezioso testamento alla sua Chiesa.

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