Agropoli (SA): stop dei ricoveri all’Ospedale. Pica, “Decisione assurda e priva di ogni giustificazione»

C’è fermento e preoccupazione ad Agropoli dopo  la  comunicazione ufficiale del direttore dell’Asl Squillante con la quale si conferma lo stop ai ricoveri in Ospedale. Il nosocomio agropolese, ai sensi del decreto 49, va chiuso e riconvertito. Il sindaco Alfieri,  ha annunciato un altro ricorso, ma la sensazione è che l’azienda sanitaria locale tirerà dritto per la sua strada. Nella nostra Regione, oltre al nosocomio agopolose, a rischio riconversione o chiusura sono anche  l’Ospedale di Scafati, che al pari di Agropoli dovrà essere chiuso e riconvertito in un polo specializzato, mentre i nosocomi di Oliveto, Roccadaspide, Eboli e Battipaglia saranno fusi nell’Ospedale della Valle del Sele.Sembra siano questi alcuni degli elementi contenuti nel prossimo atto aziendale, su cui sta lavorando anche il neo-direttore sanitario Maria Caiazza. In termini di posti letto, si parla di una riduzione di 350 unità, di cui due terzi nella sanità pubblica ed i posti residui nella sanità privata. I sindacati, come già preannunciato, sono pronti a dare battaglia, su questo come su altri aspetti che riguardano il trattamento economico a parità di funzioni, le strutture complesse ed i dipartimenti, la gestione del personale e le eventuali possibili assunzioni. Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere regionale Donato Pica, il quale in una nota definisce “assurda e priva di ogni giustificazione» la decisione del manager presa, «senza attendere la pronuncia del Tar del 19 giugno». Per Pica, «si è deciso ancora una volta di non tener conto delle istanze della popolazione e di una intera comunità che vede intaccato il proprio diritto alla salute». La decisione di Squillante, per il consigliere regionale, «andava discussa con le amministrazioni comunali». Ma così non è stato. Per questo «l’unica strada -continua Pica – per scongiurare la chiusura è quella giudiziale. Sosterrò – conclude – tutte le azioni che l’amministrazione comunale assumerà di concerto con i comitati popolari e invito il direttore dell’Asl ad attendere, quanto meno, la pronuncia del giudice amministrativo».

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