ANGELICA SAGGESE (PD): LA CHIUSURA DELL’OSPEDALE DI OLIVETO CITRA SAREBBE UN DRAMMA PER LE AREE INTERNE.

La sen. Angelica Saggese ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alla ventilata chiusura del presidio ospedaliero di Oliveto Citra:

“Si avvicina il termine per la presentazione, da parte del direttore generale, del piano di riassetto dell’Azienda sanitaria dell’ASL di Salerno, in attuazione delle previsioni del Decreto n. 49 del 27/09/2010 che prevede interventi per la soppressione, la riconversione e la riorganizzazione dei presidi ospedalieri che, a quanto indicato nel decreto, non sono in grado di assicurare adeguati profili di efficienza e di efficacia. Al di là dei discutibili criteri indicati nel citato decreto 49/2010, mi preme ricordare che il diritto alla salute deve essere garantito a tutti i cittadini e non si può nemmeno immaginare che, chi già vive in territori di per se svantaggiati come quelli delle aree interne della Provincia, possa correre il rischio di vedersi scippato, in nome di presunti principi di razionalizzazione ed efficienza, il presidio ospedaliero. Difficoltà di mobilità e assenza di servizi di prossimità impongono che, almeno, nella tutela della salute non valga, nelle scelte da adottare, la mera questione di tenuta dei bilanci. La salute non è barattabile! Porto solo un esempio per far capire l’importanza di trovare soluzioni improntate all’equità. Gli abitanti di Ricigliano, comune di frontiera tra la provincia di Salerno e la Basilicata, se la strada non è interrotta per frane, impiegano circa 30 minuti per raggiungere l’ospedale a loro più vicino, quello di Oliveto Citra. La paventata ipotesi di eliminazione del presidio ospedaliero di Oliveto Citra dalla rete di emergenza, lascerebbe una vasta area territoriale priva di un’adeguata ed immediata assistenza oltre che comportare la soppressione di alcune tra le unità operative definite “Eccellenti” dal Ministero della Salute attraverso l’AGENAS (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali). Chiedo scelte non fatte per assicurare il solo contenimento dei costi ma quelle idonee ad assicurare, zona per zona e ospedale per ospedale, le specialità più aderenti alle necessità dei vari territori, creando una rete di servizi sia territoriali che ospedalieri in grado di realizzare una sinergia virtuosa, che partendo dal medico di famiglia metta l’ammalato nelle condizioni di seguire il percorso diagnostico e terapeutico più adeguato alle sue necessità. Si tratta di perseguire una sanità che guardi al territorio, operando scelte oculate che tengano conto solo ed esclusivamente delle reali necessità delle fasce di popolazione interessate, garantendo a tutti i cittadini campani, eguale diritto alla salute. Cosa accadrà il giorno che un cittadino resterà vittima dei tagli alla rete dell’emergenza? A chi dovremo allora attribuire le responsabilità politiche e morali?”.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *