Polla (SA): la CGIL scrive all’ASL per denunciare la scarsa attenzione verso l’ospedale “Curto”.

Polla – Le condizioni in cui lavora il personale medico e paramedico dell’ospedale “Luigi Curto” di Polla sono pessime a causa della mancata esecuzione dei lavori di ristrutturazione di alcuni ambienti della struttura. A denunciarlo sono i rappresentanti della CGIL Vito Capozzi, Luigi Pistone e Gino Alessandro attraverso una nota inviata al Direttore Generale dell’ASL di Salerno. Nel documento viene chiesta la “rimozione” da parte dell’ASL “degli ostacoli – scrivono gli esponenti della CGIL – che rallentano le attività di ristrutturazione degli ambienti sanitari che ospitano le unità operative dell’ex ospedale di Sant’Arsenio. L’aggiudicazione dei lavori è stata fatta l’11 gennaio di quest’anno, c’è stato un ricorso da parte della ditta che è arrivata seconda nella gara di appalto e da allora si attende da parte dell’ufficio legale dell’ASL un parere legale che da quasi cinque mesi tarda ad arrivare e nel frattempo le unità operative operano in ambienti inadeguati e inidonei sotto il profilo strutturale”. I lavori appaltati hanno un valore complessivo di circa 150mila Euro. La CGIL nella nota denuncia anche l’inadeguatezza delle sale operatorie del plesso ospedaliero di Polla. “Gli ambienti delle sale operatorie anche se sicuri per i pazienti sono però inadeguati per alcuni aspetti strutturali– scrivono nella lettera – e non si capisce come nulla sia stato fatto fino ad ora quando invece si reperiscono con facilità fondi dal bilancio aziendale per il presidi ospedalieri del nord della provincia di Salerno”. La CGIL non esita ad accusare l’ASL di mettere in atto la politica del “doppiopesismo”. “Al nord della provincia – si legge ancora nel documento – si opera in un modo e al sud in un altro mostrando sensibilità soltanto alle sollecitazioni dei solerti sindaci dell’Agro nocerino – sarnese”. L’ultima parte della lettera è “dedicata” alla mobilità in uscita dei medici. “Continua l’emorragia – ha dichiarato Luigi Pistone – di medici dalle varie unità operative. In poche settimane è andato via un medico dal reparto di Otorinolaringoiatria ed uno da quello di medicina. Ciò penalizza i pazienti e il loro diritto alla salute e lo stesso personale che si trova costretto ad affrontare massacranti turni di lavoro per tamponare le emergenze organizzative che aumenteranno con l’approssimarsi del periodo estivo allorquando ci saranno anche le richieste di ferie da parte del personale”.

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