Asl Salerno: commissione rischio radiologico, “nomine amicali” per la Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche.

La Federazione Lavoratori Pubblici  e Funzioni Pubbliche con una nota indirizzata al direttore generale, a quello sanitario , a quello amministrativo dell’Asl Salerno, ritorna a parlare, delle questione relativa alla radio esposizione dei dipendenti della ASL Salerno. Il Sindacato esprime soddisfazione per l’instaurazione di una commissione Unica per il rischio radiologico, ma allo stesso tempo contesta l’illegittimità della nomina del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, da parte dell’azienda sanitaria.  “Infatti, si legge nella nota,  come già comunicatovi dal Presidente pro tempore della RSU , tutti gli RSU dell’ ASL di SALERNO per effetto delle normative vigenti sono anche Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, e spetta, quindi loro indicare il nominativo in seno alla Commissione Unica per il rischio radiologico. In verità l’esatta indicazione di uno specifico nominativo proveniente da una Organizzazione Sindacale,  porterebbe legittimamente a pensare ad una “nomina amicale” non sopportabile da parte di questa sigla e da parte della RSU che ha già protestato per tali motivi” . “Perdurando questa situazione, si legge ancora nella nota sindacale, si potrebbe clamorosamente configurare il reato di “Falso in atto pubblico” in quanto mai la RSU ha indicato il nome esistente in delibera”. Quindi il sindacato chiede fermamente l’effettiva correzione del nominativo che va escluso dalla Commissione in attesa della nomina da parte della RSU. Intanto lo scontro, sull’atto aziendale continua e probabilmente continuerà su più fronti. Sono di ieri, le dichiarazioni del Manager Squillante, il quale dopo l’incontro avvenuto in quinta commissione regionale Sanità ha dichiaro “l’atto è valido. Ora spetterà alla Regione, nella persona del commissario ad acta, valutare eventuali inadempienze. Di fronte ad un commissariamento, ha sottolineato il direttore generale, il ruolo del Consiglio regionale è quasi nullo, in quanto non è previsto alcun confronto. Quanto alle organizzazioni sindacali, posso dire che ci sono altre sigle che hanno fornito delle osservazioni che, in alcuni casi, sono state anche accolte. Altri, forse, avrebbero voluto che l’atto lo scrivessero loro”.

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