Ospedale di Agropoli (SA): il sindaco Alfieri risponde a Squillante ed annuncia che sarà sollevata la questione di incompatibilità del manager dell’Asl.

«Dal direttore generale Antonio Squillante parole volgari e violente». Non si fa attendere la risposta del sindaco di Agropoli Franco Alfieri alle ultime dichiarazioni del manager dell’Asl Salerno in relazione alla vicenda della chiusura dell’ospedale civile agropolese. «Certamente la politica locale non poteva applaudire alla scelta di Squillante di riconvertire il presidio ospedaliero di Agropoli, trasformandolo in un semplice Psaut – afferma il sindaco Alfieri – Il ricorso alla magistratura è stato, quindi, un atto necessario per la difesa del diritto del nostro territorio ad aver garantiti i servizi per l’emergenza-urgenza. È molto semplice affrontare il problema chiudendo strutture sanitarie, con tagli indiscriminati, parziali e faziosi. Squillante, che grazie alla politica che lui stesso definisce incapace, oggi può rivestire il ruolo di direttore generale dell’Asl Salerno, con tanto di lauto compenso. Proprio in virtù di ciò, dovrebbe avere la responsabilità ed il buon senso di trovare soluzioni efficaci, basandosi su un confronto leale e corretto con le comunità locali e i loro rappresentanti istituzionali, senza sfuggire al dialogo così come fatto negli ultimi mesi. Al contrario, preferisce continuare con assurda pervicacia e lucida determinazione a mortificare migliaia di cittadini, sia attraverso i suoi provvedimenti, sia con parole e dichiarazioni di cattivo gusto, che ormai non nascondono più la volontà politica di colpire scientemente Agropoli ed il suo comprensorio. Inoltre – continua il primo cittadino agropolese – se Squillante è così ligio alla legge, giustificando le sue decisioni con il rigoroso rispetto del decreto 49/2010, allora deve chiarire anche la sua posizione in relazione al decreto legislativo 39/2013 che prevede l’incompatibilità e l’inconferibilità di incarichi a chi ha ricoperto ruoli negli organi di indirizzo politico negli enti pubblici. Se dobbiamo rispettare la legge, allora anche Squillante, essendo stato assessore provinciale, potrebbe essere incompatibile con l’incarico di direttore generale dell’Asl e, pertanto, ogni suo atto non sarebbe legittimo e perderebbe di efficacia. Ho già chiesto all’ente provinciale l’attestato del periodo del suo incarico in qualità di assessore provinciale e solleveremo, quindi, la questione dell’incompatibilità. Molto probabilmente prima che l’ospedale di Agropoli chiuda, sarà Squillante ad andare a casa».

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