Politica: il Pd evidenzia un refuso, De Luca torna ad essere incompatibile.

L’ emendamento presentato al Decreto del Fare che è stato ribattezzato “Salva De Luca” potrebbe non salvare il primo cittadino che tornerebbe ad essere incompatibile per la copertura delle due cariche: quella di sindaco e viceministro. “ Il testo che ha generato allarme da parte di molti colleghi contiene un refuso”, ad affermarlo è l’On. Maino Marchi (Pd) in commissione Bilancio di Montecitorio. A beneficiare di tale emendamento saranno solo i sindaci che amministrano Comuni che non superano i 15 mila abitanti. Nel testo quindi sarebbe stato omesso il tetto massimo ( 15mila) degli abitanti, portando attenzione solo su quello minimo (5mila). “Le polemiche sollevate – sottolinea ancora Marchi – sarebbero state condivisibili se ci fosse stata davvero la volonta’ di una forza politica di abolire l’incompatibilità tra la carica di sindaco e quella di parlamentare e di componente del governo introdotta con l’obiettivo di evitare i doppi incarichi. L’emendamento verrà ovviamente corretto”.L’emendamento interessa una ventina di parlamentari tra cui il viceministro De Luca che, a questo punto, una volta corretto il refuso, non ne potrebbe beneficiare, decadendo così dalla carica di primo cittadino. Seppur in ritardo è scoppiata anche la polemica per l’approvazione della norma che salva lo scranno dei deputati-sindaci, inserita dalle commissioni Bilancio e Affari costituzionali nel decreto legge “Fare”. Una norma frutto di un emendamento «tripartisan», firmato cioè da esponenti di Pdl, Pd e Sel, ora disconosciuto anche da altri parlamentari degli stessi partiti ma di correnti diverse dai proponenti. Ora c’è da vedere se il comma reggerà la prova dell’Aula, la prossima settimana mentre su altri punti del decreto ci sono contrasti anche all’interno del governo e della maggioranza, come quello riguardante l’urbanistica e l’edilizia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *