Cilento: l’uomo di Neanderthal e le grotte sul mare di Camerota. Segni di un passato lontano

Orme da un passato lontanissimo emergono dal buio delle grotte che si affacciano sul mare del Cilento. Segni di un tempo così lontano, da non poter esser narrati dagli storici. E’ il tempo preistorico, il tempo dei geologi. Un tempo vecchio 500mila anni, quando le terre cilentane erano abitate dall’uomo di Neanderthal, prima, e dall’Homo Sapiens, dopo. Proprio dalla preistoria, in particolare dal paleolitico inferiore,  risalgono i numerosi reperti umani ritrovati nelle grotte che si affacciano sul mare del Cilento: “veri siti preistorici della costiera – ha affermato Aniello Aloia, Geopark Manager del Parco Nazionale del Cilento – e rappresentano una testimonianza importante sia per la densità degli abitati, che per l’ampio arco cronologico che essi coprono”. “Sono soprattutto abbondanti i reperti del periodo Paleolitico – continua Aloia quando l’uomo, ancora nello stadio culturale della caccia e della raccolta, ha incontrato nel Cilento un ambiente favorevole per clima, ricco di selvaggina e di ricoveri naturali come ripari e caverne. Nella Grotta del Poggio è stato scoperto un importante resto fossile dell’uomo di Neanderthal. L’avvento del Paleolitico superiore e dell’Homo Sapiens è ben documentato nella Grotta della Cala e nella vicina Grotta della Serratura . La scoperta del Neolitico avvenuta in queste grotte è di straordinaria importanza poiché fino a poco tempo fa non vi era testimonianza di tale periodo in quest’area. In tali  Grotte sono stati trovati oggetti in ceramica . Siamo dinanzi a dei veri archivi naturali”. Siti di notevole fascino che a Settembre saranno protagonisti del Congresso Mondiale dei Geoparchi , in programma dal 3 al 7  con conferenze, convegni, spettacoli . “ Porteremo i giornalisti , gli operatori turistici , i rappresentanti degli altri geoparchi stranieri – ha concluso Aloia – proprio in questi luoghi . Vedremo tali Grotte testimonianze della storia da dentro ma soprattutto dal mare”.

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