Vallo della Lucania (SA): arrestate sei persone per sfruttamento della prostituzione.

Nelle prime ore della mattina, i carabinieri hanno arrestato a Vallo Della Lucania, Agropoli e Casalvelino,  sei persone accusate di associazione per delinquere, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Le indagini hanno consentito di accertare che le persone destinatarie delle ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip del Tribunale di Vallo della Lucania su disposizione della Procura, organizzavano il reclutamento di donne straniere per farle prostituire. Le indagini sono state avviate nei primi giorni di novembre 2012 allorquando personale della Compagnia di Vallo della Lucania soccorreva una trentacinquenne ucraina che presentava evidenti segni di percosse e maltrattamenti e versava in stato confusionale. Le indagini dei Carabinieri del Reparto Operativo  non sono potute partire se non dopo qualche giorno ad avvenuta riacquisizione dell’idoneità fisica della donna la quale, seppur con gravi reticenze e palesando chiaramente di nutrire forti timori per la propria incolumità, ha cominciato a fornire ai militari, i primi elementi dai quali, con meticoloso lavoro, si è potuto ricostruire il contesto nel quale sono maturate le violenze subite dalla donna. La stessa sarebbe stata percossa in particolare da una cittadina rumena, una trentenne, la quale, insieme ad altre quattro ragazze non meglio identificate, intendeva costringerla a consumare un rapporto sessuale, all’interno di un club Privè in contrada Forestella, proprio alle porte della città, con un cliente che, a detta della donna, aveva già pagato alla trentenne, anticipatamente la somma di 150 euro. Da qui sono state poste in essere una serie di articolate e complesse attività, supportate da indispensabili ausili tecnici che hanno permesso di ricostruire l’organizzazione che operava all’interno del  club, dove oltre al ruolo di vertice della trentenne, spiccavano le figure del convivente, di un trentasettenne del posto, di un trentanovenne, con piccoli precedenti per truffa, con la collaborazione di un  settantunenne, padre di uno di loro, il quale risulta essere il titolare del contratto di affitto del locale che figura come affiliato al Centro Sportivo Educativo Nazionale ma la cui reale destinazione è risultata essere completamente diversa.  Le indagini hanno consentito di appurare in primo luogo che il club era la sede ove i gestori favorivano, lucrando, gli incontri, soprattutto nei 3 privè realizzati al suo interno, dei clienti con le ragazze le quali avevano il compito di indurre l’avventore a “farsi offrire da bere” percependo poi una percentuale su ogni consumazione per poi, eventualmente, essere disponibili ad ulteriori e più ardite richieste, ovviamente a tariffazione maggiorata. La necessità di dover essere “sempre competitivi” in tale mercato, in particolare con la frequente rotazione delle ragazze tra diversi locali o con il reclutamento continuo di donne che venivano fatte giungere in zona spesso in treno con scalo sia alla stazione di Battipaglia che di Vallo Scalo,  ha fatto emergere ulteriori figure entrate a pieno titolo nelle dinamiche criminose dell’associazione per delinquere, in particolare legate ad un secondo club privè di Stella Cilento dove il ruolo di “dominus” è ricoperto dal titolare, un quarantaquattrenne di Agropoli che si avvaleva della collaborazione di un  sessantenne di Casalvelino, il quale procacciava contatti tra i  gestori dei locali e le potenziali “lavoratrici”, nonché di un trentacinquenne anch’egli di Casalvelino, che invece aveva il compito di accompagnare materialmente le ragazze nei tragitti tra la stazione e le case di volta in volta individuate per il loro soggiorno nonché presso i posti di lavoro, praticamente un “addetto alla logistica”. Per tre di loro si sono aperte le porte della locale casa circondariale mentre per altri tre sono stati disposti gli arresti domiciliari. Per uno di loro, infine, è stata disposta la sospensiva della misura cautelare in carcere a causa di gravi condizioni di salute.  Nell’ambito dell’operazione, i militari hanno posto sotto sequestro due locali notturni, nelle zone di Vallo della Lucania e Casalvelino, dove le donne erano costrette a prostituirsi.

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