L’Edilizia è in crisi. Il trend nel salernitano, sempre più in discesa.

Ottomila posti di lavoro persi in cinque anni dal giugno 2008 al giugno scorso, il dato si raddoppia se si considera l’indotto. Fatturato in calo del 32%  rispetto al 2009 e del 40% rispetto al 2007. Netta flessione pari al 13% degli operai iscritti alle casse edili negli ultimi cinque anni, il dato è regionale. Questi sono i numeri che schematizzano la grave crisi attraversata dal comparto dell’edilizia in provincia di Salerno, una situazione che si aggrava secondo le prime proiezioni sul consuntivo 2013. Per Antonio Lombardi,  presidente di Ance Salerno, “la compressione dei parametri relativi alla produzione, al fatturato ed all’occupazione si intreccia con il persistere della stretta creditizia che orienta le imprese edili a rilanciare fortemente l’allarme sul rischio-usura”. Nel corso di un incontro che si è tenuto lo scorso lunedì, a Palazzo Sant’Agostino, Lombardi ha incontrato i componenti della commissione provinciale per il lavoro, in particolare le aziende salernitane iscritte all’ANCE segnalano oltre ad un costo del denaro sensibilmente più alto rispetto ad altre arie del paese, che il credit crunch si manifesta principalmente attraverso la richiesta di maggiori garanzie sui prestiti (95% degli intervistati); il rifiuto di nuovi finanziamenti (83,3%); maggiori garanzie su prestiti già concessi (68,4%); richieste di rientro su prestiti già concessi (66,7%). In provincia di Salerno, le imprese attive nel settore dell’edilizia sono 2mila 647, con oltre 40mila addetti. Un settore strategico, dunque per l’intera economia salernitana, messo in ginocchio dalla grave crisi. Lombardi ha ribadito che  l’Ance continuerà la sua azione di tutela delle aziende attraverso il monitoraggio dei pagamenti dei crediti vantati nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni, vigilando sul rispetto degli accordi per le agevolazioni alle imprese siglati a livello nazionale e quasi sempre non attuati in provincia di Salerno”.

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