Padula (SA): sabato il convegno “Il culto in grotta”. L’archeologia nel vallo di diano e non solo.

Il Vallo di Diano si conferma una terra da scoprire e non da seppellire. Un modo per riallacciarsi ai ritrovamenti archeologici e agli studi effettuati negli ultimi tempi, dall’equipe guidata dal professor Alessandro Guidi  dell’Uni Roma e dal professor Alberto Cazzella dell’università la sapienza  nei comuni di Sant’Arsenio e Montesano sulla Marcellana, che sabato sera hanno presenziato all’incontro dal titolo “il culto in grotta”, presso l’auditorium della chiesa di Sant’Alfonso a Padula scalo. Presenti tutti i componenti della squadra di archeologi, tra cui il responsabile del progetto V.A.L.L.O. Federico Nomi. A partecipare tra gli altri diversi esponenti politici della zona. A fare gli onori di casa ci hanno pensato, Don Vincenzo Federico, direttore regionale Caritas e il Sindaco di Padula, Paolo Imparato.  Nel corso del convegno ci sono stati anche i saluti della dottoressa Anna Di Santo della soprintendenza archeologica di Salerno, Caserta, Benevento e Avellino e di Chiara Sanmorì, docente universitaria della Pontificia Università dell’Italia meridionale. Attraverso filmati e diapositive, sono state illustrati e spiegati dai professor Guidi e Cazzella tutti i ritrovamenti dei culti nelle grotte in Italia. Inoltre  Federico Nomi responsabile del progetto V.A.L.L.O. ha illustrato  tutte le operazioni che sono state effettuate nell’ultimo periodo nel vallo di diano. Ritrovamenti che hanno portato alla luce oggetti risalenti all’età del bronzo medio, testimonianza di una civiltà che ha popolato  il vallo di diano più di 3500 anni fa.

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