Tribunale Sala Consilina – Lagonegro: il presidente Zarrella scrive al sindaco Mitidieri.

Lagonegro – La situazione di caos legata al trasferimento dell’archivio del tribunale soppresso di Sala Consilina a Lagonegro si protrarrà per lungo tempo con il rischio che gli incarti processuali non potranno essere messi a disposizione degli aventi diritto. E’ quanto si evince da una lettera che il presidente del Tribunale di Lagonegro Matteo Claudio Zarrella ha inviato al sindaco del piccolo comune lucano Domenico Mitidieri e alla ditta che si sta occupando del trasloco degli archivi. Nella lettera che ha la data del 7 Novembre 2013, il Presidente chiede al sindaco ed alla ditta incaricata del trasloco “una gestione razionale – si legge nel documento – e ordinata da protrarsi per un arco temporale non certo breve caratterizzato dal riordino dell’archivio in sede al fine di liberare spazi per le sopravvenute correnti esigenze e dal riordino dell’archivio presente nei nuovi locali a tal fine individuati da codesto Ente”. La lettera in questione ha scatenato l’ira dell’avvocato Angelo Paladino del foro di Sala Consilina che ha annunciato di averla già trasmessa all’organo che sta effettuando il monitoraggio sugli effetti della riforma della geografia giudiziaria. “Questo documento a firma del presidente Zarrella – ha sottolineato Paladino – è l’ammissione del fatto che Lagonegro non era e non è pronta ad accorpare il tribunale di Sala Consilina e lo stesso Zarrella in un passaggio del documento afferma che chi attualmente è in servizio presso il tribunale di Lagonegro non potrà assumersi la responsabilità dell’indisponibilità di incarti processuali”. Il passaggio a cui fa riferimento l’avvocato Paladino è nella parte iniziarle della lettera dove il presidente del tribunale di Lagonegro sottolinea che “la presenza di un ingente mole di atti che nei decenni si è accumulata negli uffici giudiziari e confluita nella fusione delle strutture nate dalla riforma sicuramente non potrà – scrive – essere gestita da chi è in servizio in questo momento storico che, evidentemente non potrà neppure assumersi la responsabilità derivante dalla possibile ricorrente involontaria indisponibilità di incarti processuali in considerazione delle tonnellate di materiale movimentato e presente negli archivi”. Zarrella conclude la missiva chiedendo inoltre la messa a disposizione della “forza lavoro indispensabile” e precisando che a lavoro eseguito “la fattura verrà rimessa al comune di Lagonegro per la liquidazione”.

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